Presentato al Senato un emendamento per accelerare la realizzazione dell'oleodotto. Il Capogruppo dei democratici al Senato, Harry Reid, blocca l'iniziativa in attesa dell'accordo sulla riforma dell'Immigrazione
Un oleodotto che intreccia la sua realizzazione con la riforma dell'Immigrazione. Nella giornata di venerdì, 13 Settembre, nel Congresso degli Stati Uniti d'America è stato presentato un emendamento che ritiene l'oleodotto Keystone XL un progetto di priorità nazionale.
Come riportato dall'agenzia UPI, l'emendamento, presentato dalla senatrice democratica Mary Landrieu e dal senatore repubblicano John Hoeven, è stato allegato all'iniziativa in favore dell'efficienza energetica di altri due membri del Senato, la democratica Jeanne Shaheen ed il repubblicano Rob Portman.
La presentazione dell'emendamento punta all'approvazione in tempi rapidi dell'infrastruttura, la cui realizzazione è ora analizzata dal Dipartimento di Stato USA.
Il Presidente USA, il democratico Barack Obama, ha dichiarato il suo sostegno al Keystone XL, a patto che esso non produca emissioni altamente inquinanti.
Il sostegno di Obama è condiviso al Congresso sia da buona parte dei democratici -che controllano il Senato- che dai repubblicani -che possiedono la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti- che ritengono l'oleodotto necessario per diversificare le fonti di approvvigionamento di greggio degli USA.
Parere contrario al Keystone XL è stato espresso invece dall'ala liberal -sinistra- dei democratici che, d'accordo con il Vice Presidente statunitense, Joe Biden, hanno sollevato obiezioni di carattere ecologico all'infrastruttura.
A rendere meno agevole l'approvazione della realizzazione del Keystone XL è anche la volontà del Capogruppo al Senato dei democratici, Harry Reid, di mettere da parte l'analisi della questione per dare precedenza al raggiungimento di un accordo bipartisan sulla riforma dell'Immigrazione.
Il gas shale per diminuire le emissioni inquinanti
Il Keystone XL è un oleodotto progettato per veicolare greggio dal Canada al Golfo del Messico, che secondo i progetti consente agli USA di limitare le importazioni di oro nero da Golfo Persico e Venezuela.
La politica energetica di Obama si è però basata sul potenziamento del gas, dopo che gli USA hanno avviato lo sfruttamento dello shale: oro blu posto a bassa profondità, estratto con sofisticate tecniche di fracking, ad oggi adoperate solo in Nordamerica.
Obama ha incentivato l'uso del gas anche per ridurre le emissioni inquinanti, e fare degli USA il Paese modello per la lotta al Global Warming in tutto il Mondo.
Matteo Cazzulani
Freelance Journalist
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2013-09-16