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ZOOTECNIA I PROGRESSI DELLA RICERCA DELL’ISTITUTO SPALLANZANI DI RIVOLTA D’ADDA

Al centro del convegno i risultati dell’Istituto per l’evoluzione del comparto zootecnico lombardo e nazionale

| Scritto da Redazione
ZOOTECNIA I PROGRESSI DELLA RICERCA DELL’ISTITUTO SPALLANZANI DI RIVOLTA D’ADDA

ZOOTECNIA I PROGRESSI DELLA RICERCA DELL’ISTITUTO SPALLANZANI DI RIVOLTA D’ADDA

Al centro del convegno i risultati dell’Istituto per l’evoluzione del comparto zootecnico lombardo e nazionale 

ZOOTECNIA. SELEZIONE, RIPRODUZIONE E INSEMINAZIONE ARTIFICIALE: I PROGRESSI DELLA RICERCA DELL’ISTITUTO SPALLANZANI DI RIVOLTA D’ADDA

Rivolta d’Adda (Cremona), 31 gennaio 2020 - “Il contributo della ricerca in ambito riproduttivo al progresso della zootecnia”. Questo il titolo del convegno organizzato dall’Istituto Spallanzani nell’ambito degli eventi organizzati per la 192° edizione della fiera di Sant’Apollonia, inaugurato dal sindaco di Rivolta d’Adda Fabio Calvi, dall’assessore Boschetti Fiorella, e dal Vice direttore dell’Istituto Silvia Cenadelli, che ha portato i saluti del Presidente Ettore Prandini e del Direttore Marina Montedoro.

Al centro dell’intervento il tema l’inseminazione artificiale, uno dei più potenti strumenti a disposizione della zootecnia che, a causa della selezione spinta, ha avuto ricadute negative sulla fertilità degli animali allevati. Inoltre sono state illustrate le principali linee di ricerca che hanno caratterizzato la mission dell’istituto “Selezione e Riproduzione” per la realtà bovina quali la messa a punto di protocolli per la tracciabilità genetica nelle filiere del seme, la quantificazione della sex ratio (rapporto tra spermatozoi Xe Y) nel seme sessato e lo studio di geni correlati alla fertilità.

“I nostri studi basati su tecniche riproduttive applicate alla selezione, hanno contribuito, negli anni, alla crescita di conoscenze fondamentali per l’evoluzione del comparto zootecnico lombardo e nazionale - ha sottolineato la Vice Direttrice Silvia Cenadelli. Complessivamente l’obiettivo ultimo dell’attività dei laboratori è quello di implementare un servizio efficiente che, tramite un continuo e stretto interscambio fra esigenze di servizio e ricerca, garantisca un sempre maggiore ritorno informativo agli utenti su quanto sviluppato nell’ambito della ricerca stessa. Alcuni infatti dei risultati ottenuti negli anni hanno avuto un impatto diretto sul sistema allevatorile italiano poiché hanno portato alla definizione del servizio di controllo ufficiale del materiale seminale congelato circolante in Italia (CUS) eseguito dall’Istituto Spallanzani per conto del MiPAAFT, caratterizzando gli algoritmi utilizzati per la comparazione fra la qualità accertata dall’istituto e quella documentata dai centri di produzione del seme”.

Ad aprire il dibattito è stato l’intervento del ricercatore Roberto Puglisi che ha ripercorso le tappe fondamentali del progresso della ricerca nell’ambito delle tecnologie riproduttive che hanno affiancato la fecondazione artificiale nel corso degli anni, ponendo particolare accento sugli approcci finalizzati alla valutazione della fertilità tramite le valutazioni in vitro. Valeria Bornaghi, ricercatrice del laboratorio di seminologia con citometria e criobiologia, ha posto invece l’attenzione sull’importanza della corretta determinazione della qualità del materiale seminale con tecnologie strumentali a supporto dell’oggettività e della ripetibilità del dato analitico come imprescindibile esigenza sia da un punto di vista tecnico che gestionale. Graziella Bongioni, infine, ha raccontato l’attività svolta dal settore di genetica molecolare nell’ambito della selezione e riproduzione che, iniziata a Rivolta nel 1997, ha visto lo sviluppo e l’applicazione di tecniche molecolari per lo studio della variabilità del genoma e nello specifico per indagare e quantificare geni legati alla fertilità di specie di interesse zootecnico. Dagli anni 90 ad oggi, infatti, le nuove tecnologie di genetica molecolare hanno messo a disposizione una mole di informazioni sulle sequenze dei genomi della maggior parte delle specie allevate e numerosi geni e marcatori associati con la variabilità fenotipica di caratteri di interesse zootecnico: la conoscenza del genoma rappresenta e rappresenterà, infatti, uno strumento importante per introdurre rilevanti innovazioni nel campo del miglioramento genetico.

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