Il 25 aprile 2015 è il 70° della Liberazione. I lavoratori ed il sindacato (allora clandestino e fuori legge) hanno avuto un ruolo fondamentale per la caduta del fascismo con gli scioperi del marzo del ’43 e poi partecipando alla lotta partigiana e difendendo le fabbriche durante la ritirata dei nazisti dall’Italia. Nel 1946 un referendum scelse la Repubblica ed elesse l’assemblea costituente che promulgò il 1° gennaio del 1948 la Costituzione ancora oggi in vigore. Quella Costituzione ripristinò le libertà e ha dato, in tutti questi anni, al sindacato la libertà di operare. In tale contesto storico abbiamo chiesto ai tre segretari generali dei sindacati di Cremona Mimmo Plamieri (Cgil) , Giuseppe De Maria (Cils) e Mino Grossi (Uil) il significato del ‘70° della Liberazione sia dal punto di vista dell’antifascismo oggi che dei diritti dei lavoratori. Nelle interviste viene anche toccato quello che avvenne il 24 gennaio 2015 a Cremona che come è noto, durante una manifestazione indetta dai Centri Sociali Cremonesi vi furono una serie di gravi incidenti che hanno poi portato ad alcuni arresti. I tre sindacalisti riaffermano il valore dell’antifascismo che escluda la violenza.
Intervista di Gian Carlo Storti
1° Video: 25 aprile nel 70° Liberazione : L’opinione di Giuseppe De Maria Cisl Cremona
2° Video: 25 aprile nel 70° Liberazione : L’opinione di Mino Grossi Uil Cremona
3° Video: 25 aprile nel 70° Liberazione : L’opinione di Mimmo Palmieri Cgil Cremona
