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A Cremona ‘La voglia matta’ nei manifesti dei film di Tognazzi, si inaugura sabato

La mostra sarà visitablie dal 24 ottobre al 10 gennaio 2016

| Scritto da Redazione
A Cremona ‘La voglia matta’ nei manifesti dei film di Tognazzi, si inaugura sabato

Un omaggio al cremonese illustre Ugo Tognazzi nel 25° anniversario della scomparsa. L’attore, nato a Cremona il 23 marzo 1922 e scomparso il 27 ottobre 1990, è stato uno dei massimi protagonisti della commedia all’italiana e ha animato un quarantennio della storia del cinema nazionale e internazionale, attraverso oltre 150 pellicole dirette da registi come Marco Ferreri, Mario Monicelli, Dino Risi, Marco Bellocchio e molti altri. Tognazzi stesso si è cimentato nella regia in alcuni film. Per approfondire la conoscenza, e per non disperdere la memoria del suo illustre concittadino, il Comune di Cremona ha dato origine a un Comitato Tognazzi – in collaborazione con la famiglia dell’attore – che ha coordinato gli eventi celebrativi, e a un Archivio Tognazzi – con il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia – per la raccolta di materiali e la ricerca sull’attività professionale dell’artista cremonese.

La voglia matta. Il cinema di Ugo Tognazzi (questo il titolo della mostra) sarà visitablie dal 24 ottobre al 10 gennaio 2016, presso il Museo del Violino (Piazza Marconi, 1 - Cremona), dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00, a ingresso libero. Tognazzi rivive a Cremona in una mostra che ne rievoca l’attività cinematografica. La voglia matta, dal titolo di un film diretto da Luciano Salce, è un omaggio alla vitalità, all’energia, alla tenacia, alla poliedricità di un attore che ha prestato il suo volto a circa 150 interpretazioni. Nella cornice dello spazio espositivo del Museo del Violino si articola un percorso che accompagna lo spettatore in un viaggio di oltre quattro decenni, condotto attraverso documenti originali che ricostruiscono la biografia artistica dell’attore cremonese nel clima culturale della sua epoca.

La prima sezione rievoca le tappe cruciali della sua ricca filmografia, dalle prime commedie anni Cinquanta ai veri e propri ruoli da protagonista dei Sessanta, al servizio di registi come Salce, Risi, Pietrangeli, Ferreri, Germi, che ne tratteggiano un’immagine di uomo medio, piccolo-borghese. In seguito l’attore amplia ulteriormente la gamma dei suoi personaggi, che diventano ancora più corrosivi e sgradevoli, cinici o illusi, nelle mani di Pasolini, Petri, Monicelli, Lattuada, e raggiunge il vertice della popolarità con le trilogie di Amici miei e de Il vizietto, fino alla vittoria a Cannes per il film di Bertolucci (1981) e alle ultime, sofferte interpretazioni della maturità. Manifesti cinematografici e locandine – realizzati dai più importanti cartellonisti, come Tino Avelli, Averardo Ciriello, Angelo Cesselon, Enrico De Seta, Mauro Innocenti, Armando Putzu, Sandro Simeoni – rievocano graficamente il nutrito coro dei personaggi interpretati da Tognazzi.

Nella seconda sezione viene poi mostrata l’attività sul set a opera di alcuni tra i principali fotografi di scena: le istantanee di Rodrigo Pais, Divo Cavicchioli, Alfonso Avincola, Paul Ronald immortalano l’attore in attimi che ne svelano tanto la professionalità quanto il divertimento di un lavoro che Tognazzi ha sempre amato. In altri scatti, Ugo rivive inoltre nella dimensione della quotidianità, privata, in quella di cremonese famoso, o ancora di personaggio pubblico.

Conclude il percorso una sezione video con filmati provenienti dalle Teche Rai nelle quali è Tognazzi stesso a parlare della sua professione di attore, dei suoi film e del cinema. L’omaggio a Tognazzi – nella pluralità delle testimonianze, e nello stile generoso dell’uomo Ugo – diventa così anche un riconoscimento alle numerose e spesso oscure professionalità che rendono possibile La voglia matta, che alimentano la magia e la passione del cinema.

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