Mercoledì, 17 aprile 2024 - ore 00.36

A Ghedi arrivano 20 bombe atomiche di ultima generazione | Pax Christi Cremona

Il Trattato Onu di proibizione armi nucleari compie due anni e attende la ratifica dell’Italia

| Scritto da Redazione
A Ghedi arrivano 20 bombe atomiche di ultima generazione | Pax Christi Cremona

A Ghedi arrivano 20 bombe atomiche di ultima generazione | Pax Christi Cremona 

Il Trattato Onu di proibizione armi nucleari compie due anni e attende la ratifica dell’Italia

 Nella base militare di Ghedi stanno arrivando 20 bombe atomiche di ultima generazione le B61-12, in sostituzione di quelle già in dotazione. Le nuove bombe hanno una potenza distruttiva 5 volte quella della bomba di Hiroshima e possono penetrare anche nel terreno con potenziale esplosivo pari a 83 bombe di Hiroshima.

Non è una buona notizia, anche perché la Russia che ha invaso l’Ucraina ha ripetutamente minacciato un attacco con bombe tattiche e gli Stati Uniti hanno accantonato il principio del “no first use” e potrebbero attaccare in modo preventivo.

Il rischio di un attacco nucleare va scongiurato in tutti i modi anche perché, in tal caso, Ghedi potrebbe diventare un obiettivo sensibile. E Cremona risulta a 48 km in linea d’aria da Ghedi.

C’è però una via da seguire per difenderci dal pericolo nucleare:

Nel gennaio 2021 è entrato in vigore il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari (TPAN) E’ un Trattato internazionale legalmente vincolante per la completa proibizione delle armi nucleari che le rende illegali, in un percorso verso la loro completa eliminazione.

E’ stato voluto dalla società civile globale unita nella campagna “ICAN” (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons)  che nel 2017 ha ricevuto il premio Nobel per la pace.

Purtroppo, l’Italia non ha ratificato il Trattato ed ha pure disertato la conferenza di Vienna

 (giugno 2022) partecipata dai 65  Stati-parte del Trattato, più altri Stati osservatori. Conferenza che ha definito i passi concreti e collettivi per porre fine alle armi nucleari.

 

La costante assenza del nostro paese da queste importanti decisioni ha spinto le associazioni italiane partner di ICAN a lanciare  la campagna “ITALIA RIPENSACI” al fine di sollecitare Governo e Parlamento a ripensare la loro astensione e a sottoscrivere il Trattato ONU.

La campagna ITALIA RIPENSACI ha diffusamente sensibilizzato i territori, ed ha lanciato un appello specifico agli Enti locali affinché Comuni, Province, Regioni deliberino a sostegno del Trattato Onu e sollecitino il nostro Governo a sottoscriverlo.

Sono centinaia i Comuni italiani che lo hanno fatto: tra questi anche  Crema, Cremona ed altri comuni del nostro territorio. Sappiamo che il compito degli amministratori è tutelare la vita dei loro cittadini e l’integrità delle loro città che, in caso di attacco atomico verrebbero rase al suolo. Pertanto, sostenere il Trattato Onu risulta un atto di primaria importanza e un gesto di responsabilità civile e umana.

Per condividere l’Appello alle Città vedere il link Cities Appeal: l'Appello delle Città a favore del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari TPNW - Disarmo Nucleare (retepacedisarmo.org)

 

Alcuni mesi fa, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha dichiarato che il mondo è entrato in “un periodo di pericolo nucleare che non si vedeva dall’apice della Guerra Fredda”.

L’analisi del  Bulletin of Atomic Scientist evidenzia  (fondato nel 1945 da Albert Einstein) ci ricorda che il mondo, oggi, sta correndo gravi pericoli perchè la guerra in Ucraina ha eroso quelle norme di condotta internazionale che sono alla base di risposte efficaci a una serie di rischi globali.

Sono due richiami autorevoli ai quali aggiungiamo anche la voce di papa Francesco che ha definito “il possesso e l’uso delle armi nucleari immorale e illegale.”

Cosa spettiamo dunque a prendere sul serio il rischio nucleare in atto e a mobilitarci a favore del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari?

 

Pax Christi Cremona

 

7696 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online