«Intollerabili sono gli atti di odio razziale, non la presenza di profughi, migranti o persone in difficoltà»: così Franco Bordo, Deputato di Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista, commenta la notizia della bottiglia incendiaria lanciata a Cumignano contro un condominio di Via Ticengo, designato a ospitare sei profughi. «Quanto accaduto lascia esterrefatti: le conseguenze dello sciagurato gesto avrebbero potuto essere molto più gravi e coinvolgere i residenti. La matrice del fatto è chiaramente razzista e dettata dalla paura, paura a cui non va lasciato spazio in un mondo che vuole dirsi civile e responsabile. La questione relativa ad accoglienza e gestione dei migranti va affrontata ponendo il fattore umano davanti a tutto, a maggior ragione in piccoli centri abitati: le barricate che alcuni residenti minacciano di innalzare vanno nella direzione diametralmente opposta», aggiunge il parlamentare.
«Per questo auspico di poter avere quanto prima un incontro con il Sindaco Aldo Assandri e la Cooperativa Concordia, che si occupa delle persone migranti in arrivo», prosegue il Deputato. «Non solo: mi attiverò personalmente, se necessario tramite interrogazione parlamentare, per fare chiarezza in merito all'episodio della bomba molotov, gesto che peraltro ricorda da vicino un episodio di incendio, sicuramente doloso, accaduto a Villacampagna, le cui indagini tuttora in corso non escludono il movente di odio razziale».
«E non è accettabile nemmeno che vengano dettate condizioni rispetto alla composizione demografica di chi arriva: secondo alcuni, stando a quanto si legge sulla stampa locale, potrebbe andare bene accogliere famiglie o sole donne, ma non giovani uomini. A questioni complesse non si danno risposte semplici: ancora una volta, solo il dialogo, la reciproca comprensione, la presenza delle Istituzioni competenti e la collaborazione con il mondo del volontariato potranno fare la differenza», conclude Franco Bordo.