Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 10.58

Ecco perché ho lasciato Sinistra Italiana di Franco Bordo

Pubblichiamo il testo integrale della lettera che l’On. Franco Bordo la diffuso per spiegare i motivi per i quali ha lasciato Sinistra Italiana appena costituitasi a Rimini

| Scritto da Redazione
Ecco perché ho lasciato Sinistra Italiana di Franco Bordo

Cara compagna, caro compagno, il giorno sabato 7 novembre 2015, al teatro Quirino, nel corso di un’assemblea bella e partecipata, abbiamo fondato, insieme al gruppo parlamentare di SEL e altri deputati usciti dal Partito Democratico, quello di Sinistra Italiana.  Un momento importante, fortemente atteso, carico di speranza.

“Riteniamo non solo necessario ma non più procrastinabile avviare ORA il processo costituente di un soggetto politico di sinistra innovativo, unitario, plurale, inclusivo, aperto alle energie e ai conflitti dei movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei movimenti sociali, dell’ambientalismo, dei movimenti delle donne, dei diritti civili, della cittadinanza attiva, del cattolicesimo sociale.

Un soggetto politico in grado di lanciare in modo autorevole e credibile la propria sfida al governo Renzi e ad un PD ridotto sempre più chiaramente a "partito personale del leader", in rappresentanza del variegato universo del lavoro subordinato e autonomo, degli strati sociali che più soffrono il peso della crisi, dei loro diritti negati e delle loro domande inascoltate, orientato a valorizzare la funzione dei governi territoriali e dei corpi intermedi. Dobbiamo rispondere in modo adeguato - con la forza, il livello di unità e la chiarezza necessarie - alla domanda sempre più preoccupata di quel popolo di democratici e della sinistra che non si rassegna alla manomissione del nostro assetto democratico costituzionale, alla liquidazione dei diritti del lavoro e alla cancellazione del residuo welfare”

Questo si leggeva nel documento presentato al teatro Quirino e questa penso sia ancora la sfida, a maggior ragione oggi, dopo lo straordinario risultato del referendum costituzionale che ha segnato una rottura decisiva nella vicenda politica e istituzionale italiana. Sinistra Italiana ha il merito di aver individuato per tempo il carattere cruciale dell'appuntamento referendario, come chiave per fermare una pessima riforma costituzionale ed elettorale, per chiudere la stagione del Governo del Capo e per voltare pagina rispetto al renzismo.

Abbiamo sciolto Sel ( a mio avviso in un modo che non ha rispettato i vari livelli di democrazia interna, cioè senza il necessario ascolto e intervento attivo dei territori) per allargare a tutti quei pezzi di sinistra che si sentivano orfani di rappresentanza, a tutte quelle compagne e compagni che già avevano abbandonato il PD o stavano per farlo, ma la vocazione di Sel e Sinistra Italiana è oggi, con l'implosione del Partito Democratico, a portata di mano.

Diventa finalmente possibile ciò su cui da tempo abbiamo investito e lavorato: la costruzione di una forza di sinistra larga, accogliente, aperta , in grado di dare rappresentanza a un vasto elettorato di centrosinistra oggi privo di riferimenti.

Le battaglie sociali per il diritto al lavoro, ad un reddito dignitoso, la conversione ecologica, i diritti civili, il femminismo, questi sono alcuni dei punti su cui la sinistra deve ritrovare il proprio popolo.

Siamo a una svolta storica: il Partito Democratico si sta destrutturando, stiamo assistendo al tramonto di questo partito, almeno per come lo abbiamo conosciuto.

Dobbiamo essere orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto e, consapevoli della grande mole di lavoro che ci aspetta, penso che sia arrivato il momento giusto per costituire un gruppo parlamentare unico con le compagne e i compagni che hanno fatto e stanno compiendo in queste ore la scelta di abbandonare il PD.

Una sfida, da assumere anche con una buona dose di autonomia, che ci porti a costruire insieme una sinistra ambiziosa, popolare, che metta l'uguaglianza al centro del suo agire politico, una forza capace di cambiare la vita delle persone.

Una sfida di cui voglio farmi carico, di cui tutti insieme dobbiamo farci carico.

In attesa di incontrarti presto, invio un caro saluto.

On Franco Bordo 

2164 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online