Afganistan Marco Degli Angeli (M5S) : necessario aprire i corridoi umanitari
La questione relativa ai rifugiati non deve trasformarsi nel solito terreno di scontro tra fazioni. È ovvio che il problema è da definire su scala globale e deve coinvolgere in modo coordinato tutte le istituzioni, stati e relativi enti territoriali, partendo da quella europea che purtroppo ancora ad oggi si muove in modo scoordinato e ha già ricevuto defezioni.
Ora è sicuramente il momento di lavorare sull'apertura di corridoi umanitari, e come anche dichiarato da Giuseppe Conte, parte delle Restituzioni degli eletti del Movimento 5 stelle in regione e parlamento, frutto del taglio di stipendio, come da nostro regolamento interno, verranno utilizzate per gli aiuti umanitari.
Gli stessi sindaci e le comunità territoriali non dovranno essere lasciati soli e dovranno essere messi in condizione di poter dare aiuto ai profughi senza trovarsi in difficoltà, ed invischiati nelle solite polemiche, politicizzazione da una parte o dall'altra e scongiurare il rischio che qualcuno trasformi la tragedia in un vergognoso business.
Compito dei paesi in pace è quello di aiutare chi vede messa a repentaglio la propria vita.
Questa situazione tragica ci deve però portare ad una riflessione. Ogni volta ci troviamo ad affrontare come decisori pubblici e come cittadini la nuova guerra da prima pagina. Come se solo questa meriti l’attenzione della politica per poi dimenticare inesorabilmente la disperazione di tanti.
Attualmente questi i Paesi nel mondo in guerra.
AFRICA:
(31 Stati e 289 tra milizie-guerrigliere, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti)
Punti Caldi: Burkina Faso (scontri tra etnici), Egitto (guerra contro militanti islamici ramo Stato Islamico), Libia (guerra civile in corso), Mali (scontri tra esercito e gruppi ribelli), Mozambico (scontri con ribelli RENAMO), Nigeria (guerra contro i militanti islamici), Repubblica Centrafricana (spesso avvengono scontri armati tra musulmani e cristiani), Repubblica Democratica del Congo (guerra contro i gruppi ribelli), Somalia (guerra contro i militanti islamici di al-Shabaab), Sudan (guerra contro i gruppi ribelli nel Darfur), Sud Sudan (scontri con gruppi ribelli)
ASIA:
(16 Stati e 193 tra milizie-guerriglieri, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti)
Punti Caldi: Afghanistan (ritorno al potere dei talebani), Birmania-Myanmar (guerra contro i gruppi ribelli), Filippine (guerra contro i militanti islamici), Pakistan (guerra contro i militanti islamici), Thailandia (colpo di Stato dell’esercito Maggio 2014)
EUROPA:
(9 Stati e 83 tra milizie-guerriglieri, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti)
Punti Caldi: Cecenia (guerra contro i militanti islamici), Daghestan (guerra contro i militanti islamici), Ucraina (Secessione dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk e dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk), Artsakh ex Nagorno-Karabakh (scontri tra esercito Azerbaijan contro esercito Armenia e esercito del Artsakh (ex Nagorno-Karabakh)
MEDIO ORIENTE:
(7 Stati e 266 tra milizie-guerriglieri, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti)
Punti Caldi: Iraq (guerra contro i militanti islamici dello Stato Islamico), Israele (guerra contro i militanti islamici nella Striscia di Gaza), Siria (guerra civile), Yemen (guerra contro e tra i militanti islamici)
AMERICHE:
(7 Stati e 34 tra cartelli della droga, milizie-guerrigliere, gruppi terroristi-separatisti-anarchici coinvolti)
Punti Caldi: Colombia (guerra contro i gruppi ribelli), Messico (guerra contro i gruppi del narcotraffico