Venerdì, 10 maggio 2024 - ore 20.35

Alluvione, Provincia di Cremona: Vezzini scrive alla Presidenza del Consiglio

La richiesta del Presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini riguarda la dichiarazione dello stato di emergenza per il rischio idraulico sul territorio della Provincia di Cremona

| Scritto da Redazione
Alluvione, Provincia di Cremona: Vezzini scrive alla Presidenza del Consiglio

A seguito degli eventi calamitosi collegati all’alluvione del Po, la Provincia di Cremona ha richiesto lo stato di emergenza per evento rischio idraulico, sulla base anche del precedente vertice presso la Prefettura di Milano, a cui hanno partecipato, su mandato del Presidente della Provincia, Carlo Vezzini, impegnato in sopralluoghi con la Protezione civile lungo le aree golenali, il Consigliere Provinciale Gianni Rossoni e il dirigente di settore, Maurizio Rossi.

«Parte del territorio della provincia di Cremona, attraversato da quattro tra i più importanti fiumi italiani (Po, Oglio, Adda e Serio), è stato interessato da fenomeni idraulici rilevanti su tutto il reticolo idrico maggiore e minore e, soprattutto, da un onda di piena del fiume Po, che ha comportato una serie di interventi di protezione civile, nonché un monitoraggio straordinario (24 ore su 24) degli argini fluviali. Tali eventi hanno provocato numerosi allagamenti, evacuazioni della popolazione, interruzione di collegamenti viari, determinando forti disagi alla popolazione di tredici Comuni, ivi compreso il capoluogo. La situazione descritta ha determinato un pericolo per l’incolumità delle comunità locali, provocando l’evacuazione di alcuni nuclei familiari dalle loro abitazioni, nonché lo spostamento di attività imprenditoriali, ivi compresa la delocalizzazione di animali. Si evidenzia che la golena cremonese è caratterizzata da un’ampiezza che raggiunge i cinque km dal fiume e che necessita quindi di un presidio e di una gestione da parte degli operatori privati insediati. In gran parte di questi territori esistono vaste zone protette da argini golenali consortili privati, le cui quote altimetriche e il cui stato di manutenzione sono estremamente variabili, ma che svolgono comunque un ruolo molto importante nel contenimento delle piene che interessano l’ambito golenale, consentendo la suddivisione di quest’ultimo tra “golena aperta” e “golena chiusa”. Lungo l’asta del fiume Po la massima concentrazione delle golene chiuse si trova proprio nel tratto compreso tra Cremona e Casalmaggiore: circa 63 km quadrati di estensione, con una capacità di invaso pari a circa 184 milioni di metri cubi; tale volume gioca un ruolo molto importante nella laminazione delle piene. È stato pertanto necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario finalizzate al superamento della grave situazione determinatasi, considerato che detta situazione è stata ritenuta di emergenza per intensità ed estensione, quindi fronteggiabile con strumenti, mezzi e interventi straordinari, anche in relazione al fatto che in tutti i comuni dell’asta del fiume sono state adottate ordinanze sindacali volte alla tutela della pubblica incolumità e alla messa in sicurezza del patrimonio pubblico e privato. L’emergenza in atto sul territorio ha richiesto il coinvolgimento e la partecipazione di tutte le strutture di protezione civile della provincia: Provincia, Prefettura, Aipo, Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, ASL, tutte le Organizzazioni di Volontariato della Provincia (con il supporto anche della quota regionale), i militari del X Reggimento Genio Guastatori di Cremona, tutti impiegati per le attività tecnico-operative più varie, compresa la realizzazione di opere provvisionali di difesa spondale. Tutto ciò fa ritenere che si ricorra nella fattispecie ai presupposti previsti dall’art. 5 comma 1 della L. 225/92 e s.m.i., ovvero che sussistano le condizioni per richiedere la dichiarazione dello stato di emergenza, per dare supporto e concretezza ai primi interventi di soccorso e anticipazione per il ristoro dei danni».

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