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Amnesty TRIBUNALE DI LONDRA GIUDICA ILLEGALI I TRASFERIMENTI DI ARMI ALL’ARABIA SAUDITA

“IL GOVERNO BRITANNICO SOSPENDA SUBITO I TRASFERIMENTI”, CHIEDE AMNESTY INTERNATIONAL

| Scritto da Redazione
Amnesty TRIBUNALE DI LONDRA GIUDICA ILLEGALI I TRASFERIMENTI DI ARMI ALL’ARABIA SAUDITA

Amnesty TRIBUNALE DI LONDRA GIUDICA ILLEGALI I TRASFERIMENTI DI ARMI ALL’ARABIA SAUDITA

“IL GOVERNO BRITANNICO SOSPENDA SUBITO I TRASFERIMENTI”, CHIEDE AMNESTY INTERNATIONAL

Il 20 giugno una corte d’appello britannica ha dato ragione alla Campagna contro il commercio di armi, Amnesty International, Human Rights Watch e Rights Watch Uk giudicando illegali le continue autorizzazioni del governo britannico all’esportazione di armi all’Arabia Saudita.

“Questa sentenza è una rara buona notizia per la popolazione dello Yemen. In quattro anni di guerra devastante, gli indiscriminati attacchi aerei della coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita hanno ucciso migliaia di civili e abbattuto case, scuole e ospedali”, ha dichiarato Lucy Claridge, direttrice del programma Contenziosi strategici di Amnesty International.

“Per la prima volta un organo di giustizia del Regno Unito ha riconosciuto che proseguire i trasferimenti di forniture militari all’Arabia Saudita è un rischio per lo Yemen. Apprezziamo questa sentenza, un passo avanti importante per impedire ulteriori bagni di sangue”, ha aggiunto Claridge.

La corte d’appello ha enfatizzato l’importanza delle ricerche svolte da Amnesty International, da altre Ong e dalle Nazioni Unite, giudicate prove autorevoli del rischio di continuare ad autorizzare esportazioni di armi all’Arabia Saudita.

La corte ha giudicato anche “ovviamente corretto” basarsi sulle prove di precedenti violazioni dei diritti umani per valutare se in futuro vi sia il rischio di ulteriori analoghe violazioni.

A seguito di questa sentenza, la decisione del segretario di stato di non sospendere le attuali autorizzazioni all’esportazione di armi e continuare a garantirne in futuro sarà annullata, a meno che egli chieda e ottenga un rinvio dell’applicazione della sentenza.

“Auspichiamo che la sentenza segni la fine di un capitolo di vergognosa impunità e favorisca maggiori controlli su altri grandi fornitori di armi alle forze armate saudite, come la Francia e gli Usa”.

Nell’ultimo anno, in ottemperanza a quanto chiesto dal Parlamento europeo, Olanda, Belgio e Grecia hanno in tutto o in parte sospeso i trasferimenti di armi alle forze armate saudite e a quelle degli Emirati Arabi Uniti, il secondo partner della coalizione.

Austria, Irlanda, Svezia e Finlandia hanno adottato limitazioni all’esportazione di armi verso l’Arabia Saudita.

Altri stati europei, tra cui Germania, Norvegia, Finlandia e Danimarca, hanno annunciato provvedimenti analoghi all’indomani dell’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi.

Approfondimento sull’Italia

L’Italia, che all’Arabia Saudita ha inviato dal 2016 enormi quantitativi di bombe prodotte in Sardegna dalla Rwm, è molto indietro: nonostante gli sforzi di una rete di Ong costituitasi per quel motivo e le recenti mobilitazioni (tra cui quelle dei portuali) per impedire che navi saudite caricassero forniture militari nel porto di Genova. Le Ong continuano a chiedere al governo di adottare iniziative per sospendere immediatamente ogni esportazione di materiali d'armamento e articoli correlati prodotti in Italia e destinati all'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti che potrebbero venire utilizzati da questi due stati nel conflitto in Yemen. Si auspica, inoltre, che presto il governo assuma iniziative per non autorizzare il transito e l'utilizzo di porti e aeroporti in Italia da parte di cargo aerei e navali che trasportano materiali d'armamento destinati all'Arabia Saudita e a tutti gli stati coinvolti nel conflitto armato in Yemen.

Roma, 20 giugno 2019

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