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Arci Cremona e Circolo Arcipelago, bene la serata con Luciana Castellina

Si è presentato il volume “Manuale antiretorico dell’Unione Europea. Da dove viene (e dove va) questa Europa”

| Scritto da Redazione
Arci Cremona e Circolo Arcipelago, bene la serata con Luciana Castellina Arci Cremona e Circolo Arcipelago, bene la serata con Luciana Castellina

In apertura della bella serata organizzata al Circolo Arcipelago di Via Speciano martedì 3 maggio, Emanuela Ghinaglia, Presidente di Arci Cremona, ha ricordato la ricca storia personale dell’ospite Luciana Castellina: giornalista, scrittrice e militante politica, Castellina ha fatto parte del gruppo fondatore del quotidiano Il Manifesto, dopo l’espulsione dal PCI nel 1969. Eletta alla Camera dei Deputati e al Parlamento Europeo, ha scritto numerosi saggi e racconti (è stata finalista al premio Strega nel 2011). Da più di vent’anni fa parte del Consiglio Nazionale di Arci e nel 2014 ne è stata nominata Presidente Onoraria. L’imminente scadenza del 9 maggio, giornata della Festa dell’Europa, è stata occasione, con il sostegno di Arci Book Lombardia, per presentare il volume di Castellina intitolato Manuale antiretorico dell’Unione Europea. Da dove viene (e dove va) questa Europa, edito da manifestolibri.

«L’Europa è nata come strumento della guerra fredda», ha esordito Castellina. «Quando nacque ufficialmente, nel marzo 1957, a Roma, con una cerimonia al Teatro Adriano, ci furono contestatori che affermavano che non si riconoscevano nel “mostriciattolo” che stava nascendo. Naturalmente questo non viene mai raccontato, ed è per questo che il mio Manuale si chiama anche antiretorico: occorre liberarsi dalla retorica che ha accompagnato il racconto dell’Unione Europea fin dai suoi albori. Chiunque abbia osato criticare l’Europa, negli anni, è immediatamente stato tacciato di antieuropeismo. A tal proposito, credo dobbiamo un ringraziamento ad Alexis Tsipras, che, pur convinto europeista, ha riportato all’attenzione generale importanti contraddizioni interne all’Unione».

«Un’Europa senza il Mediterraneo sarebbe un adulto privato della sua infanzia», scriveva Peredrag Matvejevitch. Castellina fa suo il concetto, tanto da aver citato la stessa frase anche nell’incontro organizzato, nella mattinata di martedì, dal Circolo Arcipelago e dai rappresentanti degli studenti del Liceo Manin, presso l’aula magna dell’istituto. «Quando si è arrivati alla crisi, ciò che è stato messo maggiormente in discussione è l’assetto democratico di questa Unione», ha proseguito la scrittrice. «Si è cominciato a teorizzare la fine dell’epoca delle democrazie parlamentari, in favore di democrazie post-parlamentari, dove il potere è dell’esecutivo e la partecipazione alla dialettica scompare progressivamente. E attenzione: è un progetto di lungo periodo», ha affermato l’autrice.

«La politica non è dire I like it o I don’t like it ogni cinque anni: la democrazia coincide con il diritto/dovere di partecipare alla vita e alle scelte politiche del Paese. Siamo di fronte a un deterioramento della democrazia. Non esiste una reale società europea: i cittadini sono frantumati in individui, non sono più soggetto collettivo, e quindi non hanno un peso politico determinante», ha ammonito la giornalista.

«Se l’Europa non riuscirà a ritornare al modello virtuoso del welfare, dei diritti sociali, dei movimenti sindacali, se non sarà in grado di ritrovare questa identità che l’ha caratterizzata in passato, si ritroverà ad annegare nell’oceano della globalizzazione e del neoliberismo. Occorre rimettere le mani in questa Europa: ne va dei nostri diritti», ha concluso Castellina, prima del consueto, ricco spazio dedicato agli interventi dal pubblico e del lungo applauso finale.

Carmine Caletti

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