Giovedì, 19 giugno 2025 - ore 02.42

Other Vision: con l’Atelier Ticonzero il Patrono di Cremona visto da un’altra prospettiva

Le due reinterpretazioni contemporanee della tela La carità di sant'Omobono di Giulio Campi realizzate dagli artisti neurodivergenti

| Scritto da Redazione
Other Vision: con l’Atelier Ticonzero il Patrono di Cremona visto da un’altra prospettiva

Other Vision: con l’Atelier Ticonzero il Patrono di Cremona visto da un’altra prospettiva

 Le due reinterpretazioni contemporanee della tela La carità di sant'Omobono di Giulio Campi realizzate dagli artisti neurodivergenti saranno esposte fino al 31 agosto al Museo diocesano di Cremona accanto all'opera seicentesca

 È stata inaugurata nella serata di giovedì 6 giugno, nella cornice della sala delle esposizioni temporanee del Museo Diocesano di Cremona, la mostra Other vision: due opere site specific realizzate dagli autori neurodivergenti dell’Atelier Ticonzero di Cremona, affiancati da educatori e artisti mediatori, che ora trovano spazio nel percorso espositivo del museo accanto alla celebre tela La carità di sant’Omobono di Giulio Campi.

Le due tele propongono nuove prospettive visive sull’opera seicentesca, come raccontato da Siria Bertorelli, arteterapeuta e conduttrice del Centro Ticonzero, durante la presentazione: «Abbiamo scelto di lavorare partendo dalla tela dedicata a sant’Omobono, reinterpretandola attraverso due opere collettive. La prima, più figurativa, pensata per coloro che avevano maggiori abilità nella coordinazione oculo-manuale, e la seconda più contemporanea e astratta, in cui il linguaggio espressivo si fa più libero e immediato, per consentire a tutti di partecipare e sentirsi parte del progetto. È stato un lavoro intenso, che non ha coinvolto soltanto il piano artistico, ma anche quello relazionale. Perché realizzare un’opera collettiva significa ascoltare, collaborare, trovare un linguaggio comune. È relazione, è comunità».

Centro Ticonzero è un’associazione di promozione sociale impegnata nella valorizzazione dell’espressività umana in tutte le sue forme. Attraverso laboratori, che spaziano dalle arti visive al teatro, promuove attività generate dalla neurodiversità, intesa non come limite, ma come una preziosa risorsa. Un’esperienza che coinvolge non solo gli utenti, ma anche il pubblico, chiamato a mettersi in gioco e a guardare oltre i propri schemi e pregiudizi. Un’iniziativa che ben si inserisce nello spirito del Museo diocesano di Cremona, come sottolineato dal direttore don Gianluca Gaiardi: «La mostra pone al centro il tema del dono: un dono generoso e caritatevole, rivolto ai più deboli e agli emarginati della società del suo tempo. È una proposta che racconta questa figura straordinaria attraverso un’esperienza condivisa, realizzata in collaborazione con l’associazione Ticonzero».

L’esposizione fa parte infatti delle iniziative promosse dal Polo museale della Diocesi di Cremona all’interno del progetto nazionale Nel tuo nome. L’arte parla di Comunità, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) nel contesto del Giubileo 2025. Cremona ha scelto di dedicare il proprio itinerario a sant’Omobono, simbolo di carità, patrono della città e della diocesi.

Durante la presentazione è intervenuto anche don Paolo Fusar Imperatore, incaricato dell’Archivio storico diocesano e bibliotecario della Biblioteca del Seminario vescovile, due realtà che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento con l’esposizione di un prezioso codice miniato del Capitolo della Cattedrale raffigurante proprio sant’Omobono. Ha preso poi la parola Manuel Generali, referente del progetto Inclusion, che ha evidenziato il valore di percorsi capaci di promuovere relazioni autentiche e occasioni di partecipazione attiva.

Alla serata era presente anche il vescovo Antonio Napolioni, che ha voluto complimentarsi personalmente con i ragazzi dell’atelier e con i promotori dell’iniziativa, sottolineando il valore umano e comunitario di un progetto capace di coinvolgere e valorizzare ogni persona attraverso l’arte condivisa.

 

A seguire, il gruppo si è spostato all’interno del percorso espositivo, raggiungendo la Sala dei Santi Nostri Intercessori, dove le opere degli artisti dell’Atelier Ticonzero resteranno esposte accanto a quella di Giulio Campi fino al 31 agosto.

In occasione dell’inaugurazione sono state distribuite gratuitamente delle cartoline celebrative, raffiguranti le tre versioni della pala: l’originale e le due reinterpretazioni contemporanee realizzate dagli artisti neurodivergenti.

In autunno, il progetto proseguirà con laboratori aperti su iscrizione presso il Museo diocesano, in un percorso che continuerà a sviluppare il tema del dono e a coinvolgere la cittadinanza.

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