Martedì, 14 maggio 2024 - ore 18.49

Arte a Cremona, ‘Step #4 | Seduta’ di Enzo Cucchi al Museo Archeologico

Si chiude il ciclo di mostre di arte contemporanea al Museo Archeologico di San Lorenzo

| Scritto da Redazione
Arte a Cremona, ‘Step #4 | Seduta’ di Enzo Cucchi al Museo Archeologico

Venerdì 16 gennaio, alle 17:30, inaugura, al Museo Archeologico di San Lorenzo, la mostra Step #4 | Seduta dell’artista Enzo Cucchi, che rimarrà aperta al pubblico dal 17 gennaio al 15 febbraio (da martedì a domenica dalle 09:00 alle 13:00, chiusura il lunedì). Con questo appuntamento si conclude il ciclo di mostre di arte contemporanea Uno più uno uguale a tre, curato da Ettore Favini.

Enzo Cucchi (nato a Morro d’Alba nel 1949) si avvicina alla pittura da autodidatta per un breve periodo, disinteressandosi poi di questa attività, dedicandosi poesia. Considerato l’artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi diviene, a partire dagli anni Ottanta, artista di fama internazionale. Ha realizzato numerose mostre personali, e ha preso parte a mostre collettive, nei più importanti spazi espositivi internazionali come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli (TO), il Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l’Accademia di Francia a Roma, il Musèe d’Arte Moderne di Saint-Etienne. Ha partecipato inoltre alle rassegne d’arte contemporanea più significative a livello internazionale tra cui la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale d’Arte di Roma.

Cucchi è l’ultimo degli artisti che ha scelto di partecipare a questo progetto, il più anziano, anagraficamente e biograficamente parlando, ma con un desiderio continuo di stare con i giovani, ragione per cui segue Gianni Politi, il più giovane di tutti. Del movimento (l’ultimo in Italia) di cui ha fatto parte dalla fine degli anni ’70 il curatore del progetto, Ettore Favini, dice che è sempre stato il più irriverente, libero e unico tra tutti, si è sempre rinnovato negli anni, ha messo in discussione il suo lavoro cambiandolo pur restando fedele a te stesso.

Curatore di questo ciclo di mostre è stato l’artista cremonese Ettore Favini, che ha scelto come cornice l’ex-basilica di San Lorenzo in quanto «l’arte dovrebbe ritornare ad uno stato di contemplazione silenziosa delle opere, in un luogo che sia legato in qualche modo a una dimensione altra. La pittura viene spesso bistrattata e demonizzata ma è una delle forme più intellettuali di fare arte oggi. Ho invitato quattro pittori di diverse generazioni, a me vicini per varie ragioni. Considero questa come un’opera, un dispositivo che, attivando un rapporto particolare con il pubblico, sia in grado di conferire un ulteriore grado di lettura alle opere esposte. Una mostra che offra la possibilità di un incontro uno a uno con l’opera, senza altre distrazioni».

La scelta è dunque caduta sulla sede del Museo Archeologico, ricavato in una una delle chiese più antiche di Cremona. Durante gli scavi archeologici, al suo interno, sono venute alla luce una necropoli paleocristiana e una romana, oltre all’antica via Postumia. Questo luogo fatto di strati sovrapposti è parso al curatore un’immagine che corrisponde perfettamente al procedere della pittura. In questo spazio si sono così succedute le opere di Pierpaolo Campanini, Luca Bertolo, Gianni Politi e infine di Cucchi.

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