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Attivo Cgil-Cremona ‘La via maestra. Insieme per la Costituzione’

L'attivo cgil si terrà 20 settembre alle ore 9 presso il Centro Pastorale Diocesano, in via Sant'Antonio del fuoco 9A.

| Scritto da Redazione
 Attivo Cgil-Cremona ‘La via maestra. Insieme per la Costituzione’

 Attivo Cgil-Cremona ‘La via maestra. Insieme per la Costituzione’

L'attivo cgil si terrà 20 settembre  alle ore 9 presso il Centro Pastorale Diocesano, in via Sant'Antonio del fuoco 9A.

Al via la mobilitazione anche a Cremona per Lavoro stabile e di qualità, salari e pensioni, Salute e Sicurezza, Istruzione, Ambiente, Pace.

CREMONA 14 settembre - Con l’Attivo dei delegati e degli attivisti pensionati della Cgil di Cremona, insieme a molte Associazioni del territorio, il 20 settembre si inaugura un percorso di partecipazione e mobilitazione che vedrà l’attivazione di centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro, oltre ad eventi pubblici, e che confluirà nell’appuntamento nazionale del 7 ottobre a Roma dal titolo “La via maestra. Insieme per la Costituzione”.

È questo infatti lo slogan scelto dalla Cgil e da più di cento associazioni e reti associative, che a loro volta raccolgono tantissime realtà della società civile, per cambiare le politiche del governo. C'è bisogno di proseguire la mobilitazione già avviata, unitariamente, nel mese di maggio con le manifestazioni di Bologna, Milano e Napoli, e proseguita poi il 24 giugno con una grande manifestazione a Roma per il diritto alla salute e la sicurezza nei posti di lavoro.

La  CGIL di Cremona con  ACLI, ANPI, AUSER, ARCI, Associazione 25 Aprile, Libera contro le mafie, Tavola della Pace di Cremona, Pax Christi, Associazione ArticoloTre Politica in movimento, Legambiente, Associazione Costituente Clima, Stati generali Clima Ambiente Salute,  M.F.E. Movimento Federalista Eurpoeo Sezione di Cremona, Coordinamento Democrazia Costituzionale di  Cremona, sarà nuovamente in piazza a Roma il 7 ottobre per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.

Nelle assemblee, pubbliche e di posto di lavoro, si attiverà una consultazione straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, delle donne e dei giovani, affinché siano protagonisti di una battaglia comune per unire e per cambiare il Paese, dando vita a un nuovo modello di sviluppo.

Insieme rivendichiamo:

Lavoro stabile, libero, di qualità

Il diritto al lavoro stabile, libero, di qualità, fulcro di un modello di sviluppo sostenibile fondato su nuove politiche industriali, lo si ottiene contrastando la precarietà dilagante ed il lavoro povero e sfruttato, e, al contempo, aumentando i salari, rinnovando i contratti nazionali, e le pensioni e superando la “legge Fornero”. È il momento di introdurre il salario minimo e approvare la legge sulla rappresentanza, entrambi strumenti essenziali per contrastare i contratti pirata. 

Occorre poi investire sul personale con un piano straordinario pluriennale di assunzioni pubbliche, a partire dalla Sanità, che vada oltre le stabilizzazioni ed il turn-over, superi la precarietà e valorizzi le professionalità, sostenendo le persone non autosufficienti, tutelando la salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo della prevenzione: solo così si garantirà la piena applicazione dell’articolo 32 della Costituzione.

Tra le richieste delle associazioni, anche la necessità di recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale e di valorizzare il lavoro di cura.

Istruzione, ambiente, pace

Rivendichiamo per tutti il diritto all’istruzione, a partire della scuola per l’infanzia, ed alla formazione permanente e continua, perché il diritto all’apprendimento sia universalmente garantito per l’intero arco della vita.

Il contrasto alla povertà e alle diseguaglianze e la promozione della giustizia sociale sono altro punto centrale, insieme al diritto all’abitare e ad un reddito per una vita dignitosa. Il governo invece va in un’altra direzione, cancella il Reddito di cittadinanza, lasciando tante persone senza alcun sostegno.

Riteniamo indispensabile il diritto ad un ambiente sano e sicuro, dove vengano tutelati acqua, suolo, biodiversità ed ecosistemi. Per questo riteniamo sia grave l’aver tolto dal Pnrr le risorse sul dissesto idrogeologico, tanto più a fronte delle alluvioni che hanno colpito alcune regioni del Paese e della crisi climatica che va affrontata con una transizione ecologica fondata sulla difesa e la valorizzazione del lavoro e di un’economia rinnovata e sostenibile.

Vogliamo una politica di PACE, intesa come ripudio della guerra, con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta.

Redistribuzione delle risorse

Per garantire a tutti un sistema di welfare pubblico ed universalistico, riteniamo sia indispensabile una redistribuzione delle risorse e delle ricchezze: paghi di più chi ha di più! Reclamiamo una riforma fiscale basata sui principi di equità, generalità e progressività, così come prescritto dalla Costituzione, principi oggi negati da interventi legislativi regressivi, quali la flat tax, e da una finta lotta all’evasione fiscale.

I pericoli dell’autonomia differenziata

Il modello sociale e costituzionale, fondato su uguaglianza, solidarietà, accoglienza e partecipazione, viene messo in discussione dall’attuale governo: le note più preoccupanti riguardano da una parte l’autonomia differenziata, rilanciata con il ddl Calderoli, che “porterà alla definitiva disarticolazione di un sistema unitario di diritti e di politiche pubbliche volte a promuovere lo sviluppo di tutti i territori” e dall’altra il superamento del modello di Repubblica parlamentare attraverso l’elezione diretta del capo dell’esecutivo (presidenzialismo, semi-presidenzialismo o premierato che sia). Ciò ridurrà ulteriormente gli spazi di democrazia, di partecipazione e di mediazione istituzionale, politica e sociale, rompendo irrimediabilmente l’equilibrio tra rappresentanza e governabilità.

Per queste ragioni, a sostegno dell’insieme delle proposte, la CGIL di Cremona e le quattordici Associazioni territoriali aderenti, il prossimo 7 ottobre andranno a Roma con centinaia di persone, donne, uomini, giovani ed anziani della nostra provincia.

Segreteria CGIL Cremona

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