Era stato "in grado" di inviare via WhatsApp ben "1.400 messaggi 'pubblicitari'" ad "altrettanti clienti per invitarli a rifornirsi da lui e dal suo gruppo indicando anche l'esatto punto della zona boschiva" a Lainate, nel Milanese, "in cui recarsi".
Per lui, il 37enne marocchino Mohamed Benabla, presunto capo di un'associazione finalizzata al traffico di cocaina, eroina, hascisc e marijuana, è arrivata una condanna a 18 anni di reclusione da parte del gup di Milano Guido Salvini, a seguito dell'inchiesta dei carabinieri, coordinata dal pm Gianluca Prisco, che aveva portato a 27 arresti nel maggio del 2021.