Sabato, 18 gennaio 2025 - ore 08.03

(BG) CONCLUSI I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI CASCINA PONCHIA

Nell’immobile ristrutturato prende ora avvio la fase progettuale di residenzialità per persone con autismo

| Scritto da Redazione
(BG) CONCLUSI I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI CASCINA PONCHIA

(BG) CONCLUSI I LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DI CASCINA PONCHIA

Nell’immobile ristrutturato prende ora avvio la fase progettuale di residenzialità per persone con autismo, la prima nel suo genere sul territorio

 Un simbolico passaggio di chiavi da Ferretticasa Spa al Comune di Bergamo, e dal Comune di Bergamo all’ATI – Associazione Temporanea di Imprese, costituta da Cooperativa Ser.eN.A. e Associazione Spazio Autismo, ha sancito oggi ufficialmente la conclusione dei lavori di riqualificazione della Cascina Ponchia.

 “E’ una grande soddisfazione poter consegnare questo immobile, che sarà il cuore pulsante di un progetto di residenzialità destinato a persone con autismo, che troveranno qui un ambiente pensato per promuovere la loro autonomia e la possibilità di vivere fuori dal contesto familiare, ma sempre in un clima di condivisione, inclusione e rispetto. Cascina Ponchia è anche un segno tangibile di un cambiamento significativo nel nostro approccio alla disabilità.

Si tratta di un'iniziativa unica nel nostro territorio, una forma di co-housing che rappresenta una modello innovativo che è la concreta applicazione della legge "Dopo di noi", che ho avuto l’onore di contribuire a costruire come relatrice in Parlamento, e che oggi, con grande orgoglio, vedo tradotta in realtà. Questa legge è stata pensata per garantire che le persone con disabilità possano continuare a vivere in autonomia e con dignità, anche quando i loro familiari non ci sono più, assicurando loro una vita piena e partecipativa.

Voglio anche sottolineare il valore pubblico dell’immobile, una battaglia che l’Amministrazione ha portato avanti con determinazione e che oggi, finalmente, si traduce in un progetto sociale di grande valore, un simbolo di come la nostra comunità sappia rispondere alle sfide del presente con innovazione, accoglienza e solidarietà.” La Sindaca Elena Carnevali

 L’INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE

Dopo la sua definitiva dismissione avvenuta nel 1997, Cascina Ponchia fu abbandonata per lunghi anni senza alcun progetto di sua rifunzionalizzazione e valorizzazione. La giunta Tentorio nel 2013, dopo la pubblicazione di un bando per destinarla, insieme all’immobile ex Principe di Napoli di via Pignolo, ad housing sociale andato deserto, la mise in alienazione con la conseguente occupazione abusiva avvenuta a più riprese negli anni successivi, in protesta della decisone assunta.

Nel 2015 la giunta Gori rinunciò a metterla in vendita, stralciandola dal piano delle alienazioni e dando avvio ad un lungo e faticoso percorso per individuare un progetto in grado di riqualificarla e restituirla a nuova vita, passato anche dal necessario sgombero avvenuto nell’ottobre del 2020.

Dopo diversi tentativi, volti ad individuare un soggetto in grado di investire delle risorse finanziare per la sua ristrutturazione e futura gestione, a fine 2022 finalmente la svolta. Grazie alla sottoscrizione delle convenzione urbanistica per la riqualificazione della vecchia sede Italcementi di via Camozzi da parte del gruppo Ferretti, il Comune riesce a trovare le risorse economiche, pari inizialmente a 1,5 milioni incrementate a fine lavori a quasi 2 milioni di euro, per finanziare direttamente il restauro dell’immobile, dando avvio parallelamente, dopo una serie di confronti anche con la rete sociale di Monterosso, ad un progetto di sua futura gestione destinato a persone con autismo.

 L’intervento, durato un anno e mezzo, da giugno 2023 fino ad oggi, viene promosso in virtù della convenzione sottoscritto da Ferretticasa per conto del Comune di Bergamo, con un progetto redatto dall’Arch. Leonardo Angelini ed all’Ing. Sebastiano Moioli e realizzato dall’impresa costruttrice EdilTre, che ha permesso di recuperare l’intero l’immobile sia dal punto di vista funzionale che architettonico e paesaggistico, valorizzando i diversi elementi storici presenti. Al suo interno hanno trovato collocazione in modo integrato luoghi di aggregazione destinati alla comunità (sala mensa, lavanderia) e al quartiere posti al piano terra, quattro unità abitative autonome al piano primo e tre unità denominate ‘dormitori’ al secondo piano, per una superfice complessiva di 550 mq alla quale si aggiunge l’ampio spazio esterno in collegamento con i sottostanti orti comunali.

 “Abbiamo sempre pensato che cascina Ponchia fosse un immobile del tutto particolare per la sua qualità architettonica e per la sua collocazione in un quartiere come Monterosso e proprio per questo abbiamo deciso, ben 8 anni fa, di toglierlo dall’alienazione e dar avvio ad un lungo e complicato percorso per trovare le risorse finanziarie necessarie al suo recupero. Il poter arrivare oggi alla sua inaugurazione non solo ci restituisce un immobile completamente restaurato e pienamente di proprietà comunale ma ci consente di dare avvio anche ad una gestione per i prossimi anni di grande rilevanza sociale aperta al quartiere e ai suoi residenti che ci riempie ancor di più di orgoglio e soddisfazione.” Spiega l’assessore alla rigenerazione urbana Francesco Valesini

 “Siamo orgogliosi di aver contribuito al progetto di riqualificazione della Cascina Ponchia. Dopo diversi mesi di lavori, le chiavi dell’immobile vengono oggi riconsegnate all’amministrazione comunale di Bergamo, che utilizzerà la struttura per fini nobili e sociali. Il cantiere ha permesso di recuperare più di 700 metri quadrati di superficie, con spazi dedicati a laboratori, sale riunioni, mensa e appartamenti, realizzati con i migliori materiali”. Dichiara Carlo Ferretti consigliere del Gruppo Ferretticasa Spa

 “L’edificio, di cui non si ha una precisa datazione di costruzione, si caratterizza oggi come un corpo di fabbrica ad “L” con corte interna pertinenziale a giardino. Nasce quale cascina rurale a servizio dei lavoratori che si occupavano dei fondi agricoli circostanti.

L’edificio, che ha avuto varie fasi costruttive, si articola su due piani e sottotetto e presenta al piano terra un ambiente con elegante quadrivolta a vela ed un altro con volta a botte. In generale si individuano vari elementi costruttivi e compositivi di pregio e riconducibili alla tipicità dell’architettura rurale. Caratteristico è anche il ballatoio ligneo interno che distribuisce gli ambienti del primo piano.

L’intervento di restauro ha cercato di risolvere i pesanti e spesso incoerenti interventi di trasformazione avvenuti nella seconda metà del XX secolo attraverso una metodologia di tipo “tradizionale”, impiegando materiali e tecniche costruttive analoghe a quelle impiegate originariamente e recuperando e valorizzando tutti gli elementi storicizzati presenti. L’intervento ha consentito inoltre di efficientare energeticamente l’edificio e di adeguarlo distributivamente e impiantisticamente alle nuove funzioni che andrà ad assumere.” Racconta l’architetto Leonardo Angelini

 IL PROGETTO SOCIALE

Il Progetto “Cascina Ponchia” nasce da un percorso di coprogettazione tra Comune di Bergamo, Cooperativa SER.eN.A, Associazione Spazio Autismo che intende offrire alle persone con autismo e alle loro famiglie un’opportunità di residenzialità, in ottica sia di sostegno alla vita al di fuori del contesto familiare -a cui ogni persona adulta ha diritto-, sia di risposta ai quesiti relativi al Dopo di Noi che molte famiglie portano.

 Il progetto, da una parte, mira a sostenere l’inclusione delle persone autistiche nel territorio, sia attraverso il lavoro di comunità, sia attraverso la costruzione di una rete solidale ed inclusiva con istituzioni, realtà del Terzo Settore, cittadini e volontariato; dall’altra, si propone di dotare la città di Bergamo ed il territorio provinciale di una residenza per persone adulte con autismo, a fronte di un evidente bisogno dichiarato dai dati epidemiologici redatti da ATS dalle ASST  del territorio.

 “Cascina Ponchia rappresenta un progetto sperimentale di co-housing che non trova sul territorio esperienze simili. Sono molto contenta che Comune, Associazione Spazio Autismo e Cooperativa Ser.eN.A. abbiano insieme coraggiosamente intrapreso questa sperimentazione che da domani prende avvio ‘riempiendo’ di vita l’immobile riqualificato.

Qui persone con autismo potranno intraprendere un percorso di autonomia tanto più ricco e proficuo quanto più ricche e proficue sapranno essere le relazioni che andranno a realizzarsi con gli altri abitanti e frequentatori della casa. Una convivenza speciale, a cui concorreranno studenti e cittadini in dialogo quotidiano con la comunità di quartiere e il territorio.

Sarà un’esperienza audace in cui crediamo molto e che si inserisce nel solco che, come assessorato, stiamo tracciando anche con altre e diverse esperienze in città, nella convinzione che i progetti di inclusione e di autonomia possano e debbano nutrirsi di relazione, qualità abitativa, prospettiva occupazionale, sostegno educativo, ma anche, e soprattutto, di innovazione e visione.” Afferma Marcella Messina, assessora alle politiche sociali

 Cascina Ponchia è strutturata nei suoi spazi per ospitare 12 persone adulte con autismo, all’interno di un percorso di residenzialità. Nello stabile sono presenti inoltre un appartamento per il custode, che si occuperà di sorvegliare la casa e delle piccole manutenzioni, ed un appartamento per studenti dell’università, che avranno accesso ad un affitto calmierato e offrendo, in alcuni momenti, sostegno e supporto all’equipe. Al piano terra sono stati previsti spazi comuni che verranno utilizzati per le attività e i laboratori dei residenti e, con un regolamento condiviso, con la rete di Monterosso.

 Il progetto residenziale prevede il coinvolgimento costante e consistente dei familiari, che si declina, sin dall’inizio, con un percorso di supporto e di accompagnamento delle famiglie al vivere autonomo dei figli. Questo aspetto, che è condizione fondamentale per accedere alla proposta, permette di costruire linguaggi e significati comuni e di avere uno spazio di ascolto ed accoglienza in cui depositare e rielaborare le proprie paure e le proprie aspettative.

Una volta inseriti, gli ospiti potranno contare sull’accompagnamento costante ed il sostegno nella quotidiana attraverso la presenza di figure educative, infermieristiche e assistenziali, necessarie per le caratteristiche delle persone coinvolte nel progetto.

 “Siamo orgogliosi come cooperativa SER.eN.A. di portare il nostro contributo in Cascina Ponchia. È un progetto importante che si inserisce all'interno della filiera di servizi che, sulla città e in provincia, la cooperativa offre per le persone autistiche e le loro famiglie; è una risposta innovativa e necessaria al bisogno di abitare e di casa e   al desiderio di realizzare una vita adulta e indipendente dal contesto famigliare all’interno del progetto di vita di queste persone. Oggi, con la consegna delle chiavi, inizia per noi un percorso che richiede “cuore e tecnica”, ovvero coraggio, dedizione, passione, competenze progettuali e organizzative, investimenti, che la nostra organizzazione vuole mettere a supporto della visione comune condivisa dai partner. Associazione Spazio Autismo e Comune di Bergamo. Crediamo fortemente che per realizzare il progetto Cascina Ponchia sia fondamentale il lavoro di rete e la collaborazione con ogni componente che è chiamato a dare il suo contributo intrecciando sguardi di fiducia e rispetto recirpoco e competenze complementari.” Aggiunge la presidente Marcella Giazzi di Cooperativa SER.eN.A.

 L’organizzazione delle proposte, del tempo e degli spazi è pensata perché Cascina Ponchia diventi la casa degli ospiti e contribuisca alla realizzazione del loro progetto di vita. Il modello di residenzialità che si vuole offrire è orientato a sperimentare, sviluppare e mantenere le maggiori autonomie abitative e relazionali possibili, all’interno di un ambiente domestico, sia per strutturazione degli spazi che per l’organizzazione pensata.

I momenti quotidiani dell’abitare si intrecceranno alla proposta di laboratori socio-occupazionali e di laboratori di tempo libero attivabili sia all’interno degli spazi della casa, sia con il quartiere di Monterosso.

 "Voglio innanzitutto ringraziare Maria Carla, che già da anni ha immaginato quello che oggi è realtà. Esprimo gratitudine al Comune - detto così è un po' una banalità - ma ci sono persone che realmente hanno contribuito

in tutto questo. Faccio i complimenti alle ditte che hanno prestato la loro professionalità per arrivare ad un risultato di grande profilo. Un grazie ai tanti che ci hanno supportato in questo percorso e che sicuramente continueranno a farlo.

Ora tocca a noi, non sarà facile, ma facile per noi non è mai stato, il mio è un appello o forse un’invocazione: possano tutti quanti spendersi affinchè Casa Ponchia rappresenti un modello a cui ispirarsi." Conclude Tino Manzoni, presidente associazione Spazio Autismo

 Il progetto verrà sostenuto attraverso le rette degli utenti e le misure sociali previste dalla normativa. La progettualità di Cascina Ponchia ha dunque come elementi chiave e fondanti la centralità della persona autistica e del suo progetto di vita, il lavoro di équipe con personale formato, il lavoro di rete e di territorio ed il coinvolgimento delle persone e delle famiglie nel percorso di avvicinamento e di sperimentazione della residenzialità.

 A conclusione dell’inaugurazione di oggi, il progetto Cascina Ponchia ha ricevuto in consegna il nuovo mezzo destinato al trasporto dei ragazzi, una Toyota Proace City Verso L2 acquistata dall’associazione Spazio Autismo con il contributo del Comune di Bergamo, Fondazione Azzanelli Cedrelli, Telmotor, Toyota.

 

Segreteria Sindaca di Bergamo

Palazzo Frizzoni  P.za Matteotti, 27 - Bergamo

sindaco@comune.bergamo.it 

 

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