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Castelleone . In breve la sua storia 18 aprile 1188 fu posata la prima pietra

Nei suoi oltre 800 anni di storia è stato molte volte al centro delle contese tra Cremona da una parte e Milano e Crema dall'altra

| Scritto da Redazione
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Castelleone . In breve la sua storia 18 aprile 1188 fu posata la prima pietra

Nei suoi oltre 800 anni di storia è stato molte volte al centro delle contese tra Cremona da una parte e Milano e Crema dall'altra

Castelleone (pronuncia: [kastÉ›lle'one], Castigliòn in dialetto castelleonese) è un comune italiano di 9 279 abitanti della provincia di Cremona, in Lombardia.

Nei suoi oltre 800 anni di storia è stato molte volte al centro delle contese tra Cremona da una parte e Milano e Crema dall'altra

. Il 4 ottobre 2011, su autorizzazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (D.P.R. 28 aprile 2011), a Castelleone è stato conferito il titolo di città

Idrografia

Castelleone è attraversata dal canale Serio Morto, che divide la città in due parti: il Centro Storico e il quartiere Borgo Serio, detto, in dialetto, Bàs de Sère, perché ad altitudine inferiore rispetto al resto del paese. Il letto del Serio Morto era probabilmente quello del Serio, ma quest'ultimo fiume ha poi deviato il suo corso. In origine Castelleone si trovava sul lago Gerundo, che, ormai ridotto a palude, fu bonificato nel XIII secolo dai monaci cistercensi.

Origini del nome

Due sono le possibili interpretazioni del toponimo Castelleone:

*Il 18 aprile 1188 viene posta la prima pietra di Castelleone. In quel giorno in Chiesa si canta Vicit Leo de tribu Iuda, quindi il castello si è chiamato Castrum Leonis, cioè Castelleone.

*La città potrebbe essere stata intitolata a papa Leone, infatti Castelleone è sorta nel bel mezzo delle lotte tra guelfi e ghibellini.

Storia

Preistoria ed antichità: Nella preistoria in zona c'erano già insediamenti umani. Si trovano reperti mesolitici e neolitici nel locale museo civico. Non c'è nessun centro abitato qui nell'epoca romana; soltanto una strada che passa in zona San Latino e che portava da Cremona a Mediolanum (Milano).

Medioevo

Nel 967 d.C. un documento attesta che qui si trova una corte, Brixianorum (Bressanoro), chiamata così perché sulla strada per Brescia, e al suo interno, al posto dell'attuale chiesa di San Maria in Bressanoro, sorge una Pieve, intitolata a San Lorenzo. C'erano altre due corti a Castelleone: Fepenica e Castel Manzano. Più tardi verrà edificato un castello, Castel Manfredi di proprietà del vescovo di Cremona. Suo terrapieno era un dosso, tuttora, in parte, esistente.

Nel 1186, Federico I Barbarossa scende in Italia e distrugge Castel Manfredi lasciando intatta solamente una torre: la torre Isso, chiamata dai castelleonesi "Torrazzo". Due anni dopo, il 18 aprile 1188, il Vescovo di Cremona Sicardo posa la prima pietra di un nuovo castello: Castrum Leonis, Castelleone. Il 1º maggio dello stesso anno, quando l'edificazione era ad uno stadio tale da potervi celebrare una messa solenne, Sicardo proclama i santi di quel giorno, Filippo e Giacomo, patroni della nuova città. Il vescovo cremonese fa erigere la Porta Isso, nell'attuale piazza Borgo Isso con il Torrazzo a sua difesa, e nella zona detta Borgo Serio la Porta Serio, protetta da una torre distrutta nel XIX secolo. L'ingresso della chiesa era posto nell'attuale piazza del Comune, dove si affacciava anche la sede del Palazzo Comunale. Il cardo era la Contrada Leona (Via Roma), mentre il decumano l'attuale via Garibaldi e l'odierna via Fondulo che convergevano nella piazza. Castelleone era un castello a presidio di Cremona, un avamposto verso Crema. Il 2 giugno 1213, nei campi delle Bodesine, poco fuori dall'abitato, gli eserciti di Castelleone e Cremona sfidarono Crema e Milano. Castelleone rischiava di essere conquistata da Milano e nella mattinata le cose non andavano bene. Si racconta che nel pomeriggio apparvero i [[S santi Pietro e Marcellino]] (i patroni di Cremona celebrati in quel giorno) i quali distrussero l'esercito nemico. Questa battaglia passò alla Storia con il nome di Battaglia delle Bodesine. Sta di fatto che Castelleone riportò un'importante vittoria militare e il Carroccio milanese, che era stato conquistato, prima di essere portato a Cremona, entrò trionfalmente nel Castello. Per accogliere i feriti della battaglia, a Castelleone fu costruito un ospedale, che si ritiene essere il primo della Lombardia. Nel 1354 Castelleone venne conquistata dal Ducato di Milano, ma tra il 1420 e il 1424 fu affidata al Marchese Cabrino Fondulo. Furono anni di prosperità per Castelleone, che diventò una piccola signoria perché Fondulo richiamava, nel suo immenso palazzo (che occupava un quarto di Castelleone), artisti e mercanti. Nel 1424, per aver dato troppi poteri a Castelleone, Fondulo fu imprigionato e l'anno seguente decapitato a Milano. Dopo qualche decennio fu concesso a Castelleone il titolo di Terra Separata da ogni altra città, dovendo ubbidienza solamente a Milano. In questo periodo fu costruita la magnifica chiesa di Santa Maria in Bressanoro.

Età moderna

Tra il 1499 e il 1509 Castelleone fu sotto il dominio Veneziano. Abbiamo ancora gli Statuti della Magnifica Comunità di Castelleone che furono redatti in questo periodo, caratterizzato da un ottimo governo, ma poco dopo ecco i Francesi. Decenni bui questi, poche luci: la ricostruzione della chiesa parrocchiale, e, dopo le apparizioni di Maria a Domenica Zanenga, venne edificato il santuario della Beata Vergine della Misericordia. Nel Cinquecento, come il resto dei domini milanesi, anche Castelleone fu presa dagli spagnoli. Furono le famiglie D'Avalos e Ordoño de Rosales a governare Castelleone, e nel loro periodo di governo appare una figura: Bernardino Realino da Carpi, che fu nominato potestà del borgo. Realino comandò a Castelleone ottimamente. Fece anche redigere gli atti comunali non solo in latino, ma anche in volgare, in modo che questi potessero essere letti da tutto il popolo. Abbandonata la vita politica, Bernardino Realino si fece gesuita e nel 1947 la Chiesa lo proclamò Santo. Possiamo ammirare nella chiesa parrocchiale un dipinto che lo raffigura sopra una nuvola che sovrasta Castelleone. Alfonso d'Avalos, marchese di Castelleone e di altre terre, grazie ad un favore diplomatico che gli fece Ludovico Ariosto, lo insignì della pensione di 100 scudi annuali, da riscuotersi presso i dazi doganali castelleonesi. I Rosales vendettero il feudo castelleonese ai Venturelli, anch'essi di origine spagnola, che mantennero il controllo fino all'avvento degli Austriaci, che durante il loro periodo di governo cacciarono gran parte dei religiosi che si trovavano nei conventi castelleonesi. Ancora oggi vivono in Castelleone di discendenti dei Venturelli, e la loro residenza è edificata nel giardino del palazzo ducale, che fu anche di Cabrino Fondulo.

Età contemporanea

Nel 1859 Castelleone fu annessa al Regno di Sardegna. Due soldati francesi feriti nella battaglia di Solferino e San Martino, furono portati a Castelleone. Aggravatasi la loro situazione, morirono entrambi, e le loro esequie si svolsero con gran pompa in quel di Castelleone.

Nel 1860 sono due i castelleonesi che si arruolano tra i Mille: Carlo Coelli ed Antonio Barnabò. Quest'ultimo cadde a soli 17 anni nella battaglia del Volturno.

Nel 1861 Castelleone divenne Comune del neonato Regno d'Italia. Apparteneva alla provincia di Cremona, circondario di Cremona, mandamento di Soresina.

Agli inizi del Novecento, anche a Castelleone, iniziano le discussioni politiche tra Socialisti e Cattolici, magistralmente descritte da Virgilio Brocchi ne Le campane dell'Isola Sonante.

Anche alcuni castelleonesi combattono nella Seconda guerra mondiale, uno dei caduti castelleonesi, morto per le ferite riportate in combattimento, è Giulio Riboli, a cui viene data una Medaglia d'oro al valore militare, da ricordare anche Fiorenzo Bertolotti disperso nella campagna di Russia. Il 25 aprile 1945, i partigiani castelleonesi si recano nella vicina Ripalta Arpina, dove fanno scorta di munizioni, quindi entrano dal Viale Santuario, occupano il Municipio e la caserma dei Carabinieri, arrestano i fascisti e dichiarano Castelleone libero. Pochi giorni dopo, una colonna tedesca in fuga passa da Castelleone. I partigiani sparano e uccidono il Capitano. Gli altri soldati si arrendono senza opporre resistenza ai partigiani, che catturano due cannoni che si possono ancora vedere in Castelleone a fianco del Monumento ai caduti.

Il 2 giugno 1946, Castelleone fa parte della Repubblica Italiana.

Stemma: Lo stemma comunale è stato riconosciuto con decreto del 16 dicembre 1956

«D'azzurro, alla gemella d'argento, su cui poggia un castello dello stesso, torricellato di tre pezzi, il mediano più alto, aperto del campo, accompagnata sotto da un leone passante d'oro.»

Lo stemma del Comune di Castelleone rappresenta il toponimo: consiste infatti in un leone passante giallo che sostiene un castello argento a tre torri con merli guelfi in campo blu.

L'attuale stemma venne fatto approvare dal governo nel 1956. Il vero stemma castelleonese era, però, ben diverso: spaccato: nel 1º d'argento, a tre torri di rosso, moventi da una cortina del medesimo, aperta di tre porte del campo; nel 2º d'argento, al leopardo rivolto d'oro, posto su una pianura erbosa. Non esistono le righe bianche tra il castello e il leone, la fiera è fulva anziché gialla, e il castello, argenteo nella versione attuale, era rosso e aveva i merli ghibellini. Per questioni araldiche, i colori furono cambiati e il campo, anziché azzurro cielo, divenne blu cobalto.

I veri colori castelleonesi sono quindi il rosso e l'azzurro, ma l'Ufficio araldico assegnò a Castelleone il giallo e il blu.

Gonfalone

Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 9 febbraio 1956, è un drappo partito di azzurro e di giallo.

Ricorrenze

18 aprile 1188: Prima Pietra.

1º maggio 1188: Fondazione.

11 maggio 1511: Apparizioni di Maria a Domenica Zanenga.

Monumenti e luoghi d'interesse

Santuario della Beata Vergine della Misericordia

Il santuario della Beata Vergine della Misericordia, eretto tra il 1513 e il 1516 da Agostino de Fondulis presenta forme rinascimentali, con il tiburio chiaramente ispirato dallo stile architettonico di Giovanni Antonio Amadeo. Venne costruito in onore delle apparizioni di Maria alla contadina Domenica Zanenga l'11 maggio 1511.

Chiesa di Santa Maria in Bressanoro

La chiesa di Santa Maria in Bressanoro, voluta nel XV secolo da Bianca Maria Visconti per la miracolosa guarigione della figlia, fu edificata dai castelleonesi sopra la preesistente pieve sotto la guida del francescano Amedeo da Silva, che vi fondò gli amadeiti. Nel suo interno si trovano affreschi del tardo Quattrocento che illustrano la vita di Gesù e culminano in una grande crocifissione. Resta aperto il problema di chi abbia potuto ideare un impianto tanto innovativo che richiama la croce greca ‘estroflessa‘ della chiesa di San Sebastiano di Mantova

red/welcr/gcst

 

 

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