Dal 1 settembre 2010, data in cui si è tenuta la presentazione generale del
progetto riguardante la nuova centrale a biomasse, non abbiamo saputo più
nulla circa l’iter procedurale per l’approvazione del progetto.
Su questi presupposti abbiamo ritenuto opportuno presentare un’
interrogazione al fine di evitare qualsiasi tentativo di un' improvvisa
accelerazione dell’iter, senza i dovuti passaggi in commissione e senza i
relativi chiarimenti sulle emissioni e sulla tipologia della biomassa
legnosa che sarà utilizzata.
Il Comune, chiamato in causa essendo l'ente con titolarietà decisionale nel
procedimento, avrà l’occasione di riferire sul progetto e dirci cosa ne
pensa.
Alessia Manfredini, Maura Ruggeri e Caterina Ruggeri.
componenti commissione ambiente
Al Sindaco Perri
Comune di Cremona
Al Presidente del Consiglio
INTERROGAZIONE
Oggetto: centrale di biomasse legnose
Premesso che
Il 1 settembre 2010, nella Commissione Ambiente del Comune di Cremona è
stato presentato dal gruppo Linea Energia, gruppo Lgh, il progetto "nuovo
impianto di produzione di energia da biomasse"
vista
la L.R 24/2006, art. 11 (produzione energetica da biomasse in ambito
civile);
la d.g.r del 25 novembre 2009 n. 8/10622 Linea guida per l'autorizzazione di
impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER) e le due
circolari seguenti;
la D.G.R. n.VII/6501 del 2001 e la D.G.R. 5290 del 2007 classifica il Comune
di Cremona in zona critica;
Considerato che
è previsto il procedimento di autorizzazione unica, in base al paragrafo 4.4
delle linee sopramenzionate e risulta in capo all'Amministrazione
Provinciale
tra l'elenco degli enti con titolarietà decisionale nel procedimento
autorizzativo vi è il Comune, con competenza in merito a: urbanistica ed
edilizia, aspetto igienico-sanitari, aspetti ambientali generici, salute e
sicurezza dei cittadini;
la biomassa in alimentazione all'impianto è classificata secondo codici CER
come rifiuto non pericoloso e pertanto l’impianto deve essere assoggettato
alle prescrizioni stabilite dall’allegato C) alla D.G.R. n.6501 del
19.10.01;
la delibera sopra richiamata prescrive limiti alle emissioni più restrittivi
per quanto riguarda gli ossidi di azoto nelle zone critiche (limiti alle
emissioni di azoto per gli impianti alimentati a biomassa sono pari ad 80
mg/Nm3) del D.Lgs 152/06 e s.m., parte V;
preoccupati
per l'ubicazione del progetto, le eventuali emissioni e l'altezza del camino
pari a 24 metri che potrebbe essere determinare una insufficiente capacità
dispersiva dell’atmosfera in avverse condizioni atmosferiche (periodo
invernale con altezza di rimescolamento intorno ai 100 -200 metri dal
suolo),
per la tipologia della biomassa legnosa che sarà utilizzata (proveniente
dalla raccolta differenziata e con presubilmente un contenuto di sostanze
acide e microinquinanti) e dal fatto che la stessa verrà raccolta da un
vasto territorio ricompreso nei bacini di utenza delle cinque multiutility
storiche che compongono LGH (territori di Cremona, Lodi, Crema, Pavia,
Rovato Brescia e Bergamo)
s'interroga l'assessore competente per sapere
- a che punto è l'iter procedurale per l'approvazione del progetto;
- se è prevista la VIA (valutazione d'impatto ambientale) o è stata
richiesta la verifica di esclusione;
- le caratteristiche della biomassa in alimentazione all'impianto, in
particolare riguardo al contenuto di sostanze acide e microinquinanti e al
bacino territoriale di rifornimento;
- quali interventi di mitigazione ambientale sono previsti;
- se i trattamenti previsti per la riduzione delle concentrazioni degli
ossidi di azoto forniscono adeguate garanzie circa il rispetto, in ogni
condizione operativa, dei limiti di legge previsti;
- il parere che intende esprimere il Comune in sede di conferenza di
servizio
-se prima di tale data intende promuovere un approfondimento nella
commissione competente
ALESSIA MANFREDINI
MAURA RUGGERI
CATERINA RUGGERI
