Il valore della produzione – continua la Coldiretti Lombardia – sarà di 43 milioni di euro contro i 48 milioni registrati nel 2016. In discesa anche i terreni dedicati a questa coltura: dagli 8mila ettari dell’anno scorso ai 7.200 ettari del 2017, con il 53% concentrato in provincia di Mantova (più di 3.819 ettari), il 27% nel Cremonese (1.977 ettari) e il resto fra Pavia (604 ettari), Brescia (490), Lodi (225), Milano (91) e Monza (5).
Proprio nelle province di Cremona e Mantova concentra la maggior parte della raccolta il Consorzio Casalasco del Pomodoro che raggruppa oltre 370 soci agricoltori ed è la prima realtà italiana per la produzione e la trasformazione dell’oro rosso. “La qualità si conferma molto alta, ma le rese sono in calo a causa delle anomalie climatiche che hanno colpito in particolare i primi trapianti che stiamo raccogliendo in questi giorni” spiega Paolo Voltini, agricoltore di Torricella del Pizzo (Cremona) e presidente del Consorzio Casalasco. Gli ultimi pomodori verranno poi “vendemmiati” tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre.
Il nord– spiega la Coldiretti Lombardia – rappresenta ormai più della metà delle coltivazioni italiane di pomodoro da salsa, mentre la produzione totale nazionale dovrebbe attestarsi intorno a 4,9 milioni di tonnellate, pari a circa il 14% di quella mondiale e al 49% di quella europea. Con i pomodori della pianura padana – spiega Coldiretti Lombardia – il Consorzio Casalasco produce salse e passate, fra cui Pomì, che vengono poi esportati in 60 paesi, dalla Germania agli Stati Uniti, dal Giappone agli Emirati Arabi.