ITALIA 150: COLDIRETTI, PREMIATE LE PRIME IMPRESE DELL'ITALIA UNITA
Sono soprattutto nelle campagne che resistono e crescono ancora le prime
imprese nate con l'unità d'Italia quando undici milioni di lavoratori (75
per cento del totale) erano impegnati in agricoltura. Queste imprese che
hanno fatto la storia dell'Italia unita sono state premiate a Roma a Palazzo
Rospigliosi, nell'ambito dell'iniziativa "150°: voler bene all'Italia per
affrontare il futuro", organizzata da Coldiretti e Symbola in collaborazione
con il Censis nel corso della quale sono stati conferiti dal presidente
nazionale della Coldiretti Sergio Marini dodici riconoscimenti alle aziende
agricole italiane con oltre centocinquanta anni di attività per le
performance dimostrate e i risultati raggiunti negli anni.
Mille lire per aprire l'impresa - E' il 1961 quando tredici agricoltori
della zona di San Severino Marche (Macerata) hanno l'idea di costituire una
"Comunità privata per il taglio" con l'obiettivo di gestire in forma
associata circa 53 ettari di terreni destinati a pascolo per il bestiame e
di boschi per il taglio della legna. Nell'atto costitutivo si legge che la
società inizia l'attività con un capitale sociale, all'epoca consistente, di
circa 1000 lire. Sono questi gli inizi della Comunione familiare di taglio
di Castel San Pietro, azienda tutt'ora esistente nelle mani di tre
imprenditori che rappresentano la migliore testimonianza del fatto che
l'agricoltura, allora come oggi, è un settore più che mai strategico per lo
sviluppo del territorio. L'azienda marchigiana, unitamente ad altre undici è
stata premiata
Un pilastro dell'Abruzzo vitivinicolo - Per l'Abruzzo, a rappresentare
l'agricoltura, è stata la cantina della famiglia Ciavolich, fondata a metà
del 1800 da una famiglia di mercanti di lana che già nel 1500 si era
stabilita a Miglianico, in provincia di Chieti. Nel 1853 - ricorda la
Coldiretti - il vitivinicoltore Francesco Ciavolich costruì, di fronte al
Palazzo di residenza e nel punto più alto del paesino, di fronte alla Chiesa
di San Pantaleone, la prima cantina della famiglia, per vinificare in
proprio le uve che provenivano dai terreni circostanti. Un'attività che ha
avuto espansione alla fine della seconda guerra mondiale e che ora è nelle
mani di Chiara Ciavolich che dal 2004, all'età di 26 anni, è subentrata
nell'azienda paterna iniziando un'opera di modernizzazione e potenziamento
dell'Azienda, con annessa vineria, nella quale non è mancato un attento
lavoro di restauro conservativo dell'antica cantina al centro di Miglianico
per riportare all'antico splendore uno dei più significativi esemplari della
storia della vitivinicoltura abruzzese.
175 anni a presidio del territorio - Franco Angeluzzi di Amelia (Terni) -
informa la Coldiretti - è l'erede di una lunga dinastia di agricoltori che
dal 1856, e quindi per 175, anni hanno coltivato i 15 ettari dell'Azienda
omonima dove trovano spazio seminativi (cereali e foraggere), la vite,
l'olivo e dove pascolano 4 bovini da carne. Nel dolce paesaggio umbro sono
passati gli inverni e le primavere, sono cambiati i metodi di coltivazione e
gli uomini, ma il nome degli Angeluzzi è sempre rimasto a presidio del
territorio.
Il bigliettino nel cappello - La Fattoria Madonna delle Macchie di
Castiglione in Teverina (Viterbo) - rileva la Coldiretti - è l'espressione
dell'ultima generazione della famiglia Belcapo che vanta un'antica
tradizione imprenditoriale nel territorio orvietano. A metà dell'800
l'azienda era composta da quattro grandi fattorie situate nel territorio ai
confini tra Lazio e Umbria nei comuni di Castiglione in Teverina, Civitella
d'Agliano, Orvieto, Poirano e Guardea, un territorio che visse rilevanti
avvenimenti nel risorgimento, particolarmente dopo il 1860, quando facendo
ancora parte dello Stato Pontificio venne a trovarsi al confine al confine
dal Regno d'Italia, nel quale fu annesso il 18 settembre 1970, due giorni
prima della breccia di Porta Pia. Nel 1913 i figli di Cesare Belcapo, alla
sua scomparsa sorteggiarono a sorte l'eredità, mettendo tanti bigliettini in
un cappello, quanti erano i "poderi", come si faceva a quel tempo. A
Vincenzo e a suo fratello Settimio toccò in sorte la fattoria Madonna delle
Macchie. Ora l'azienda è nelle mani di Decio e del figlio Leonardo che hanno
modernizzato l'azienda dando un forte impulso alla qualità delle produzioni
(vino, olio extravergine, tabacco, prodotti ortofrutticoli) e facendo della
Fattoria Madonna delle Macchie un autentico gioiello della Teverina, realtà
imprenditoriale volta ad un lavoro costante come quello di centocinquanta
anni fa in continua sperimentazione e ammodernamento tecnologico.
Da mezzadri a proprietari - Dal 1832 i Mussini sono mezzadri a Rio Saliceto
(Reggio Emilia). Dal 1880 - informa la Coldiretti - sono diventati mezzadri
nell'attuale podere, dove nel 1917 sono diventati affittuari. Negli anni
sono cambiati i padroni del terreno, ma i contadini sono rimasti sempre i
Muzzini, fino al 1974, quando i genitori di Arnaldo, oggi titolare
dell'omonima Azienda agricola, hanno acquistato il podere, sono diventati
coltivatori diretti, ampliando la superficie coltivata a 33 ettari e dando
vita a un'agricoltura moderna e di qualità.
Tra i padri dello spumante trentino - Una storia lunga oltre 150 anni e
strettamente legata alla vigna è quella dell'Azienda agricola e Distilleria
Fratelli Pisoni di Sarche (Trento) come testimonia - precisa la Coldiretti -
l'incisione riportata sulla "chiave di volta" del portone d'ingresso
dell'abitazione. Da un secolo e mezzo nella Piana delle Sarche si sono
alternati vigneti. I più vecchi sono oggi allevati in forma tradizionale con
la classica "pergola trentina", quelli nuovi con sistema a spalliera. La
frequentazione dell'Istituto agrario di San Michele all'Adige, sin dalla sua
fondazione nel 1874, ha rappresentato un denominatore comune della
formazione di quasi tutti i Pisoni e la nuova generazione ha completato la
preparazione ottenendo diplomi di laurea, viaggiando all'estero per
conoscere le migliori zone vitivinicole del mondo e frequentando (la quinta
generazione) la rinomata Scuola Agraria di San Michele all'Adige. 150 anni
di successi in campo enologico (l'Azienda è stata una delle prime a intuire
la predisposizione del Trentino alla spumantizzazione) di cui oggi -
conclude la Coldiretti - sono responsabili Marco, Stefano, Elio, Giuliano,
Andrea e Francesco Pisoni che, fra non molto, affideranno a una nuova
generazione il compito di proseguire questa lunga vicenda familiare con la
passione appresa dai padri.
Dal trisnonno l'impulso allo sviluppo - L'azienda Società Agricola Filippo
di Giuseppe Vannicelli Casoni & C. Bettolle (Sinalunga), Torrita di Siena,
Montepulciano ha origini molto antiche, essendo principalmente ricondotta -
precisa la Coldiretti - alle proprietà della famiglia Passerini, originaria
di Cortona e della quale si hanno già documenti dal 1180. Ha subito un forte
impulso allo sviluppo in particolare sotto la guida del trisnonno
dell'attuale conduttrice, il prof. Napoleone Passerini (1862-1951), Senatore
del Regno d'Italia, fondatore della scuola agraria di Scandicci e direttore
dell'Ateneo di Pisa, illustre agronomo, botanico e importantissimo
selezionatore della razza Chianina nelle sue tenute in Val Di Chiana.
Giuseppe Vannicelli Casoni si occupa dell'azienda dal 1997, ha investito in
moderne attrezzature e macchinari per rendere l'azienda, dove si coltivano
seminativi, ortaggi, vigneti e oliveti, più efficiente e si è sempre più
indirizzato verso la multifunzionalità.
Vite e vino da quattordici generazioni - Risalendo nel tempo attraverso
manoscritti presso gli Archivi di Stato e Parrocchiale l'Azienda
vitivinicola Mossi viene rilevata nel primo Estimo Rurale Farnese del 1558
relativo al Comune di Albareto di Ziano Piacentino (Piacenza). In tale
documento - afferma la Coldiretti - si legge che Jo. Francesco Mossi, nato
nel 1516, era il capo famiglia, aveva moglie e sei figli, una casa, del
bestiame e dei terreni "culti, affilagnati e vineati". Da allora,
quattordici generazioni si sono succedute, sempre in Albareto, a produrre
uva e vino. Oggi l'Azienda Mossi produce diversi tipi di vini, spumanti ed
altri prodotti, soprattutto da vitigno autoctoni, di cui ha mantenuto nei
secoli la tradizione produttiva, a partire dai vini piacentini per
eccellenza: Ortrugo, Gutturnio, Bonarda.
L'inizio con 6 "piò" bresciani di terra - La storia dell'Azienda agricola
Uberti di Erbusco (Brescia) - informa la Coldiretti - nasce nel lontano 1793
quando Agostino Uberti con atto del 12 ottobre diviene unico proprietario di
6 piò bresciani (circa 2 ettari) di terreno ad uso misto, un po' di
superficie vitata e un po' con piante da frutto e gelsi e un fabbricato
rurale delle dimensioni di circa 200 metri quadri. Oltre ad una piccola
cantina e alla stalla allora c'era una porcilaia, un forno per fare il pane,
un piccolo orto, animali da cortile e delle superfici di terreno coltivate a
prato per la fienagione e a granoturco. A partire dal 1978 l'azienda subisce
importanti lavori di ampliamento della proprietà, circa 24 ettari con una
cascina di circa 5.000 metri quadri dove la produzione di vino spicca poiché
si aggira attorno alle 180.000 bottiglie annue. Di essa si occupano
soprattutto le donne di casa Uberti: mamma Eleonora e le figlie Silvia,
laureata in Viticoltura ed Enologia all'Università di Milano, e Francesca.
Dalle candele al fotovoltaico - La famiglia Gattesco esercita l'attività
agricola fin dal 1818 in quel di Mortegliano (Udine). Nell'attuale Azienda,
condotta da Vittorino Gattesco, cui si è affiancato il figlio Stefano -
rileva la Coldiretti - sono stati modernizzati i macchinari, è stata
incrementata la superficie coltivata (seminativi e ortaggi) portandola a
circa 30 ettari, è stato ristrutturato un capannone eliminando la vecchia
copertura in eternit ed installando un impianto fotovoltaico di 72 KW (400
mq di superficie dei pannelli) che rifornisce abitazione e capannone con
cella frigo per la conservazione di ortaggi. L'azienda, inoltre, si sta
preparando ad avviare la vendita diretta dei suoi prodotti.
Nelle "terre di mezzo del Friuli" - L'azienda Gardisan, ubicata a Camino al
Tagliamento (Udine), nel cuore delle "terre di mezzo del Friuli" - sostiene
la Coldiretti - nasce nel 1699 come famiglia di mezzadri del Signor Daniele
Moro. Dopo la seconda guerra mondiale avviene il passaggio da mezzadri ad
affittuari. Negli anni '60 Eno, Giovanni e Sergio Gardisan cominciano ad
acquistare i terreni e a rinnovare le aziende adeguandosi alle nuove
richieste dei mercati. Nella seconda metà degli anni '80 la conduzione delle
aziende passa alla nuova generazione: Gabriele, Giuseppe e Luigino si
specializzano nell'allevamento avi-cunicolo e produzione di uve, mentre
Michele porta avanti una delle attività storiche familiari, quella della
produzione di vino e relativa vendita diretta in azienda.
Da "villici" a imprenditori - La prima informazione dell'Azienda agricola
Pavan di S.Angelo (Treviso) è reperibile - informa la Coldiretti -
nell'estratto di matrimonio di Pavan Davide e Bachin Teresa, villici sul
fondo di proprietà di nobili trevigiani, successivamente acquistato dai
figli di Davide nel 1872. L'azienda, storicamente a indirizzo produttivo
misto zootecnico viticolo, ha raggiunto anche l'ampiezza di ha 30 per poi
iniziare a frazionarsi in vari piccoli fondi rustici con le divisioni fra
fratelli a partire dal 1919. Erede diretto di Davide Pavan, nato nel 1808 è
Raffaelo Pavan che attualmente è proprietario del nucleo aziendale iniziale,
coltivato dall'avo e acquistato da suo bisnonno assieme ai suoi zii.
QUESTE LE AZIENDE "CENTOCINQUANTENARIE" PREMIATE
Comunione familiare di taglio di Castel San Pietro (Macerata)
Azienda agricola Ciavolich - Miglianico (Chieti)
Azienda Agricola Angeluzzi Franco - Amelia (Terni)
Fattoria Madonna delle Macchie - Castiglione in Teverina (Viterbo)
Azienda Agricola Arnaldo Mussini - Rio Saliceto (Reggio Emilia)
Azienda agricola e distilleria Fratelli Pisoni - Sarche (Trento)
Società Agricola Filippo di Giuseppe Vannicelli Casoni e C. (Siena)
Azienda vitivinicola Mossi - Albareto di Ziano Piacentino (Piacenza)
Azienda Agricola Uberti Giovanni & Giovanni Agostino - Erbusco (Brescia)
Azienda agricola Gattesco Vittorino - Mortegliano (Udine)
Azienda agricola Gardisan Gabriele - Camino al Tagliamento (Udine)
Azienda agricola Pavan Raffaelo (Treviso)
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