Coronavirus Si ferma l’economia civile ma quella incivile continua a lavorare
Riflessione di Scuola di Economia civile, Banca Etica, Pax Christi, Movimento dei Focolari Italia, Mosaico di Pace
Il Decreto Nuove misure per l’emergenza coronavirus chiede un sacrificio molto grande non solamente ai cittadini e alla famiglie, ma anche alle aziende. Le aziende dell’Economia civile aderiscono con grande serietà al fermo delle loro attività e si stanno attivando in ogni modo per riuscire a salvaguardare la salute dei lavoratori e della cittadinanza.
A fronte di un impegno diffuso e sofferto e del costo economico che tante aziende dovranno pagare nei prossimi mesi, come portavoci di un tessuto sano di imprese civili e sociali, constatiamo che l’industria incivile delle armi potrà invece continuare a lavorare anche in questo momento drammatico. Come si legge nel Decreto, sono infatti “consentite le attività dell’industria dell’aerospazio e della difesa, nonché le altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale, previa autorizzazione del Prefetto della provincia ove sono ubicate le attività produttive”.
Ci pare un pessimo segnale, che denunciamo con forza. In particolare continuerà la produzione degli F35 a Cameri (No). Un aereo che può trasportare anche bombe nucleari. Perchè accanirsi in questa direzione? Quali interessi ci sono dietro a questo progetto? Con i soldi di un solo F35 (circa 150 milioni di Euro) quanti respiratori si potrebbero acquistare? Sappiamo di alcune industrie che stanno tentando di riconvertire almeno in parte la loro produzione. Questa è la strada da percorrere.
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