Il 25 novembre è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza maschile contro le donne, istituita dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 1999 e segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo sulla violenza di genere".
Un'emergenza mondiale, che non conosce confini e riguarda indistintamente tutti i popoli strutturalmente e socialmente organizzati sul patriarcato, diversamente da quanto ha affermato il ministro Valditara nel suo imbarazzante intervento alla presentazione della fondazione istituita dal padre di Giulia Cecchettin alla Camera dei Deputati, nel quale ha sostenuto che il patriarcato non esiste più e che la violenza maschile sulle donne è un fenomeno legato all'immigrazione illegale.
La realtà descritta dai dati raccolti dalla rete dei centri antiviolenza nazionali è drammaticamente un'altra: gli autori delle violenze sono prevalentemente italiani (solo il 26% ha provenienza straniera) e nell' 84% dei casi l'autore è un familiare (secondo i dati raccolti dall'ISTAT partner, ex partner e familiari/parenti rappresentano il 90% dei casi). Se a ciò si aggiunge che in questi anni, nel calo generale del numero dei reati e dei reati di "sangue", solo il numero dei femminicidi risulta stabile o in crescita nonostante l'introduzione del "codice rosso", si comprende come ancora molto lavoro sul piano politico e culturale si debba fare, a partire dal nostro governo.
Oltre alla formale adesione alle iniziative dei centri antiviolenza e delle associazioni impegnate in questa battaglia, ci impegneremo politicamente per contrastare con ogni mezzo la cultura del patriarcato e della violenza di genere in ogni sede istituzionale.
Lapo Pasquetti
Sinistra Italiana Cremona
Sinistra per Cremona Energia Civile