Crema, Rifondazione Comunista e L’Altra Europa: ‘No alla fusione tra LGH e A2A’

«È vicina alla stretta finale l’operazione che prevede l’acquisizione del 51% del pacchetto azionario di Linea Group Holding da parte di A2A, la multiutility quotata in borsa e nata dalla fusione delle società ex-municipalizzate di Milano e Brescia. I Sindaci soci di Linea Group, senza alcun mandato dai cittadini (la cessione di pacchetti azionari non faceva parte di nessun programma elettorale) e senza una discussione preventiva né la delega da parte dei Consigli Comunali, si assumono la responsabilità politica e morale di consegnare alla voracità del mercato finanziario dei servizi essenziali e una società frutto del lavoro e dell’intelligenza delle Comunità e dei territori»: così i rappresentanti cremaschi del Partito della Rifondazione Comunista e de L’Altra Europa con Tsipras.

«I Sindaci dimenticano che non sono i proprietari della Società e dei servizi erogati, ma soltanto i gestori a tempo determinato di patrimoni che appartengono alla Comunità. Il loro compito è di amministrare al meglio le società nell’interesse dei cittadini di oggi e di quelli di domani e non di liquidarle per fare cassa in una logica di corto respiro. Siamo preoccupati per il futuro e la qualità dei servizi e per la sorte dei 1.281 dipendenti perché le fusioni e l’ingresso del capitale finanziario nelle società da sempre comportano conti salati sia per gli utenti che per i lavoratori. Per contrastare la mercificazione e la liquidazione delle società pubbliche e dei beni comuni metteremo in campo tutte le iniziative possibili, sia a livello istituzionale che tra i cittadini», concludono congiuntamente dal PRC e da L’Altra Europa.