Scrive Stefania Bonaldi : ‘ I sindaci cremaschi che siedono in consiglio , insieme a tutti quelli della areaomogeneacremasca, sentiti i dirigenti delle scuole superiori cremasche e molti docenti, avevano già espresso la propria opinione: se si voleva mettere mano al Munari e al Marazzi dividendo sede Cremasca e Cremonese, lo stesso si doveva fare anche con lo Stanga. Dunque offerta formativa autonoma e indipendente nel Cremasco come nel Cremonese.
Inoltre, secondo aspetto critico, chiedevamo più tempo per decidere gli accorpamenti secondo criteri di omogeneità e coerenza (la proposta odierna era tenere unito lo Stanga con sede a Cremona e invece unire le sedi cremasche di liceo Munari e istituto Marazzi, francamente poco, pochissimo omogenee).
Non essendoci alcuna perentorieta' chiedevamo di aspettare e approfondire. Di fronte alla scelta del presidente Vezzini e del resto del consiglio provinciale di andare fino in fondo senza cercare maggiore coesione , a malincuore abbiamo deciso di fare mancare il quorum per impedire l'adozione della delibera, che sarebbe passata con 7 voti a favore e 5 contro (mentre il quorum richiede almeno 8 consiglieri in aula).
Non ha vinto nessuno, è la dimostrazione di una evidente difficoltà di dialogo, che mi auguro si superi presto, ma su un tema così delicato e decisivo, che tocca la vita reale di tante persone, dagli insegnanti al personale non docente, agli alunni e alle loro famiglie, fino alla funzionalità delle scuole, alla didattica e alla gestione, non si può andare a cuor leggero, decidendo a maggioranza e contro le indicazioni e istanze dei territori'.