Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 19.05

Dimissioni del pontefice; decisione coraggiosa o doverosa?|RAR

| Scritto da Redazione
Dimissioni del pontefice; decisione coraggiosa o doverosa?|RAR

Ora la Fede potrà ricongiungersi con la Religione, lontano dalle derive laicizzanti.
Sento parlare di decisione coraggiosa, ma nessuno ha accennato ad una scelta doverosa per interrompere la china che l'attuale Vaticano aveva intrapreso  con intromissioni laiche sfruttate ignobilmente dai profittatori che si sono sempre serviti della Religione per acquistare consensi.
Con la decisione odierna di Benedetto XVI si può e si deve tornare a parlare con grande speranza  della Chiesa di Cristo che si fonda sulla Fede, supportata dalla Religione.
Molto dipenderà dal successore... troppi personaggi interessati bivaccano nelle stanze vaticane, in costante conciliabolo per guadagnare punti in vista di una successione; oggi serve una guida capace di indicare la Via, con l'autorevolezza di una testimonianza vissuta, e non con l’autorità della carica.
Non possiamo trascurare molti fattori che ci hanno portato a non condividere le scelte del pontefice, e l'abbiamo scritto ovunque, come quella "Lectio magistralis di Ratisbona", o la revoca della scomunica ai seguaci di Lefebvre, mantenendo la condanna alla Teologia della Liberazione colpevole di "essere comunisti" sol perchè presenta un Cristo lacero, povero, perseguitato, lontanissimo dalle icone lussureggianti,m ma vicino a quei derelitti dell’America latina che ha offerto al mondo cattolico il sacrificio di Mns. Romero, la cui morte violenta cambiò l’itinerario pontificale di Giovanni Paolo II
I suoi scritti non hanno ricevuto l'accoglimento subordinato, ma hanno stimolato critiche, come quel "Senza Radici" scritto a 4 mani con l'ateo razzista e filo nazista Pera, oppure quel battesimo in mondo visione  di Magdi Apostata Allam, che di qual battesimo ampolloso si servì per lanciarsi nell’agone politico.
Sempre in ordine agli scritto, ricordo quella lettera di presentazione al libercolo di Pera “Perché dobbiamo dirci cristiani”, nella quale, firmando Benedetto XVI per dare maggiore forza alle sue parole, paragonò il liberismo praticato da Pera, allora alto esponente del  PdL, al Cristianesimo.
Ricordo  con quale grande enfasi il cardinale Bertone riferì il commento del pontefice alla vittoria elettorale di Berlusconi, gli fu attribuita, praticamente deal suo vice, la seguente frase “Finalmente si respira aria pulita”; ed arrivò il bunga bunga, lo sfruttamento della prostituzione e la istigazione alla prostituzione minorile, le leggi ad personam, le leggi ad aziendam, l’evasione fiscale, le appropriazioni indebite, tutti  eventi perseguiti dalla magistratura che non si possono identificare con “l’aria pulita”.
Con le attuali dimissioni, Ratzinger ha voltato una pagina della Storia, che non sarebbe stata tenera con lui, per entrare nella Storia Positiva perchè la prima impressione che si ricava è il desiderio del pontefice di invitare al cambiamento di una rotta da lui stesso seguita, ma nella quale ha individuato l’origine di un distacco sempre più marcato tra la religione amministrata dal Vaticano e la Fede che alberga nei cuori dei fedeli.
Per altre riflessioni occorre attendere l’evoluzione che seguirà; un dato è certo, la notizia, con relativi commenti, oscurerà la corrente campagna elettorale, facendo transitare, all’ultimo gradino dell’interesse,  tutte le  pretese di quanti cercano di attribuirsi il diritto a ricevere i consensi del mondo cattolico.

Rosario Amico Roxas

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