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Don Bruno Bignami vista Banca Etica di Cremona

Ho scelto di avvicinarmi alla Banca perché l’ho sentita vicina alla mia scelta di vita cristiana, perchè ho condiviso gli ideali che l’hanno fatta nascere

| Scritto da Redazione
Don Bruno Bignami vista Banca Etica  di Cremona

Il 18 marzo 2015, don Bruno Bignami, presidente della Fondazione don Primo Mazzolari, che da Bozzolo si impegna per tenere vivo a livello nazionale l'interesse culturale attorno al sacerdote cremonese, che ha precorso molte innovazioni introdotte dal Concilio Vaticano II, per stimolare studi e ricerche sulle sue opere e sul suo pensiero, per custodirne l'archivio e la biblioteca, nonché docente del Seminario diocesano e parroco a Cremona, ha visitato il punto informativo di Banca Etica presso Spaziocomune, in piazza Stradivari a Cremona; a lui, che è anche socio e cliente della Banca, abbiamo posto alcune domande:

1) Rispetto a Banca Etica, come ti senti? Sostenitore, interessato, partecipe, in attesa di conferme, …

Sostenitore, interessato e partecipe. Ho scelto di avvicinarmi alla Banca perché l’ho sentita vicina alla mia scelta di vita cristiana, perchè ho condiviso gli ideali che l’hanno fatta nascere. Oggi sono anche soddisfatto dei servizi che la banca offre.

2) Rispetto al progetto di Banca Etica, quale aspetto merita di essere sottolineato in particolare?

La sua eticità: apprezzo molto l’attenzione, che ha nel suo DNA, per realtà economiche attente alla dimensione etica e il suo rifiuto di finanziare le aziende dei comparti moralmente meno accettabili (come quello degli armamenti). Inoltre ritengo importante la sua sensibilità ambientale e la sua attività di microcredito, che ha il pregio di promuovere la responsabilizzazione delle persone in campo economico. Accanto ai criteri negativi di esclusione, quindi, ritengo assai significativo il suo impegno a far maturare un’economia che nasce dal basso.

3) A Banca Etica cosa vuoi dire?

L’ideale sarebbe avere uno sportello fisico a Cremona. Tuttavia proporsi al territorio con una persona più che con uno spazio dà la misura della diversità di questo Istituto rispetto al circuito bancario tradizionale: gli spazi fisici sono importanti per il radicamento territoriale, ma non sono tutto. Soprattutto chiedo alla Banca di essere maggiormente informato della ricaduta della sua attività sul territorio cremonese in termini di sostegno finanziario alle realtà sociali ed economiche meritevoli.

4) Hai intenzione di partecipare alla prossima assemblea provinciale dei soci?

Impegni permettendo, l’intenzione c’è, perché è importante che i soci possano informarsi adeguatamente sulle attività svolte nel loro territorio e che possano esprimersi sugli indirizzi della Banca. Per fare ciò è necessario che in sede locale alcuni soci dedichino la propria competenza per far vivere la banca sul territorio, organizzando assemblee ed eventi di sensibilizzazione.

Massimo Cremonini Bianchi – Git Cremona di Banca Etica

 

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