Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.32

DRAGHI: SULLE VACCINAZIONI GLI OBIETTIVI SARANNO RAGGIUNTI

| Scritto da Redazione
DRAGHI: SULLE VACCINAZIONI GLI OBIETTIVI SARANNO RAGGIUNTI

Giovani , parità di genere e Sud. Muovono anche da queste tre priorità le certezze che il Premier Mario Draghi ha voluto trasmettere agli italiani. Il presidente del consiglio, nella conferenza tenuta in serata, si è mosso lungo la strada delle cose concrete, ribadendo uno per uno tutti i punti fermi del suo governo, chiarendo a chi di dovere che il “il ministro Speranza l‘ho voluto io perche ne ho grande stima”.

Sul caso dei furbetti delle liste dei vaccini si è chiesto “con che coscienza si saltano le liste, sapendo che si lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?”, stigmatizzandone il comportamento e aggiungendo che “ bisognerebbe smettere di vaccinare chi ha meno di 60 anni”.

Ma, proprio sul piano vaccinale ha voluto comunicare una prima ed essenziale certezza , confermando l’obiettivo delle 500 mila dosi al giorno per fine mese: “non ho dubbi che sulle vaccinazioni gli obiettivi saranno raggiunti”, ha detto il premier , spiegando che “disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto”. Il generale Figliuolo lavora a una rimodulazione del piano ma senza sostanziali modifiche, ha precisato ancora Draghi, “molto incoraggiato dal clima che c'è” e guardando con fiducia a questa che è una “ fase dirimente”.

Quanto al tema Sputnik, vediamo cosa dice l'Ema se arriva via libera questi contratti si possono fare, ha detto Draghi, senza nascondere tuttavia, alcuni aspetti problematici, quali la certezza o meno che questo vaccino si presti ad essere adattato in presenza di varianti che inevitabilmente verranno fuori, o quale la stessa capacità produttiva che è molto limitata.



Guardando alla prospettiva del recovery plan , il premier Mario Draghi ha avuto nel pomeriggio un incontro con gli enti locali, durante il quale c’è stato un confronto sul PNRR, piano nazionale di rilancio e resilienza, “un pacchetto di investimenti molto ambizioso e un pacchetto di riforme”, lo definito il premier, “che va a coprire gli anni tra il 2021 e il 2026" . "Un’opportunità che dobbiamo cogliere”, ha ribadito, partecipando a tutti la consapevolezza “della portata storica di questo piano” e del fatto che si tratta di “un'occasione unica”. Al tavolo con il governo c'erano regioni, Anci e Upi. Per il governo, oltre allo stesso premier Mario Draghi, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, il ministro dell'Economia Daniele Franco, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.

Altra certezza, la forte convinzione del premier Draghi che questo piano sia in profonda discontinuità col precedente. E’ certamente in continuità in alcune aree dove la discontinuità non aveva nessun motivo di esserci “ spiega “ed è in forte discontinuità in altre aree”.

Tre le priorità trasversali del PNRR: Giovani, Parità di genere e Sud. Sei, invece, le missioni: Digitalizzazione, Transizione Ecologica, Infrastrutture, Istruzione e Ricerca, Inclusione e Coesione e Salute. Per quanto riguarda la digitalizzazione, Draghi ha detto che si punta ad una diffusione capillare della fibra ottica su tutto il territorio e in particolare nel Mezzogiorno. Sosteniamo i settori culturali e creativi del Paese, duramente colpiti dalla pandemia. L’idea, per esempio, è quella di rendere le imprese del settore turistico più competitive, e permettere loro di digitalizzare i propri servizi. Nell'ambito della transizione ecologica, poi, investiamo nella tutela del territorio e delle risorse idriche. Obiettivo è prevenire e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e accelerare, in maniera decisa, la ricostruzione nelle aree che hanno subito gravi eventi sismici negli ultimi decenni. Per quanto riguarda le infrastrutture, si interverrà sulle ferrovie, e in particolare nell'alta velocità verso il Sud per merci e passeggeri e nell'alta velocità che collega il Nord all'Europa. Previsto il rafforzamento delle linee ferroviarie regionali e dei nodi metropolitani, con particolare attenzione all'elettrificazione delle linee meridionali e alla modernizzazione delle stazioni ferroviarie. Il piano per le strade include la manutenzione di numerosi ponti, viadotti e gallerie, ad esempio sulle autostrade A24 e A25 che attraversano l'Italia da Est a Ovest.

Asili e istituti professionali. Nell'ambito della missione “Istruzione e ricerca” del Pnrr si punta a potenziare l'offerta di asili nido e scuole materne, che sono fondamentali per raggiungere una vera parità di genere. Per i giovani, ha poi spiegato Draghi, noi rilanciamo gli istituti di formazione professionale (ITS) e ampliamo l'accesso a sussidi, alloggi e sgravi fiscali per i ragazzi meritevoli in condizioni economiche e sociali difficili. “Dobbiamo investire di più” ha insistito il premier “ in ricerca e sviluppo, e incentivare i privati a fare lo stesso, soprattutto in quei contesti, come il meridione, dove la domanda di innovazione è ancora carente”.

Donne e giovani, ha fatto capire Draghi, rappresentano un punto fermo di questo governo. Come ha spiegato il Presidente del Consiglio, gli interventi per la coesione e l'inclusione vogliono aiutare in particolare donne e giovani a trovare posti di lavoro dignitosi e ben retribuiti. "Dobbiamo rafforzare, ha detto, i servizi per l'impiego, investire nell'apprendistato, promuovere la creazione di imprese femminili.Fra le priorità del governo anche quella di aiutare le fasce più povere della popolazione, che sono spesso le più esposte alla pandemia". Poi rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica e sociale.

Quanto alla sanità , il piano prevede che si rafforzino le strutture e i servizi sanitari di prossimità, di cui sono emerse gravi carenze durante la pandemia. Si interverrà , quindi, anche per sostituire le tecnologie obsolete negli ospedali, migliorandone anche i sistemi informativi sanitari.

Governance . Il premier ha poi sottolineato due aspetti del Piano: la sua governance e le sue principali direttrici. Ha ricordato che il modello organizzativo del Pnrr prevede due livelli, strettamente legati tra di loro. Da una parte la struttura di coordinamento centrale che supervisiona l’attuazione del piano ed è responsabile dell’invio delle richieste di pagamento alla Commissione europea, a seguito del raggiungimento degli obiettivi previsti. "E accanto a questa struttura di coordinamento, ha ricordato Draghi, agiscono una struttura di valutazione e una struttura di controllo. Le amministrazioni sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme. E mandano i loro rendiconti alla struttura di coordinamento centrale, per garantire le successive richieste di pagamento alla Commissione europea.".

Draghi, inoltre, ha risposto a domande sul dossier Alitalia. Per il premier il punto centrale è creare una società, che si chiamerà Ita, che "dovrà avere una forte discontinuità con la vecchia Alitalia".  E, sul rapporto con l’UE Draghi ha rassicurato, “Siamo “ ha detto “in piena trattativa tra i ministri e la Commissione” tuttavia ha tenuto a ribadire “non possiamo accetare asimmetrie ingiusticate. Se ci sono ragioni per maltrattare Alitalia”  ha spiegato “le vedremo, ma - altro punto fermo - non accetteremo discriminazioni arbitrarie.” “Ora” ha concluso “ serve partire immediatamente con la stagione estiva, con una società nuova forte che si regga sulle sue ali, senza sussidi. Auspicando un esito positivo con la Commissione” . Infine, il Presidente del Consiglio, si è occupato anche del caso politico-diplomatico del giorno. "Io non condivido il comportamento di Erdogan nei confronti della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen." "Non condivido assolutamente Erdogan," ha poi ribadito "credo che sia stato un comportamento inappropriato, mi è dispiaciuto moltissimo per l’umiliazione che la presidente della Commissione Europea ha dovuto subire". "Con questi dittatori, di cui però si ha bisogno per collaborare" ha sottolineato "uno deve essere franco nell’esprimere la propria diversità di vedute e anche pronto a cooperare per assicurare gli interessi del proprio Paese. Bisogna trovare l’equilibrio giusto". (aise)

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