Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 11.18

GAS: UNIONE EUROPEA E RUSSIA FIRMANO UNA ROAD MAP PER IL GAS

| Scritto da Redazione
GAS: UNIONE EUROPEA E RUSSIA FIRMANO UNA ROAD MAP PER IL GAS

 

Il Commissario UE all'Energia, Gunther Oettinger, e il Ministro dell'Energia russo, Alexandr Novak, impegnano Bruxelles e Mosca allo scambio di informazioni sulle attività nel settore dell'energia. I punti dirimenti, su cui Bruxelles e Mosca sono agli antipodi, rendono difficile la messa in pratica del documento.

 

Una tregua che mette la polvere sotto il tappeto per evitare le questioni più dirimenti, ma che presuppone aperture difficilmente realizzabili da ambo le parti. Nella giornata di venerdì, 22 Marzo, la Commissione Europea e la Federazione Russa hanno approvato una road map per la cooperazione bilaterale nel settore del gas.

 

Il documento, intitolato 'Roadmap EU-Russia Energy Cooperation', è stato firmato a margine del Summit UE-Russia di Mosca da parte del Commissario Ue all'Energia, Gunther Oettinger, e del Ministro dell'Energia russo, Alexandr Novak.

 

Come riportato dall'agenzia PAP, lo scopo del documento è la normalizzazione delle relazioni nel settore del gas tra UE e Russia per i prossimi decenni, mediante la fissazione di criteri comuni tesi a regolare i rapporti tra Bruxelles e Mosca.

 

La road map, che non ha valore vincolante, prevede lo scambio reciproco di informazioni relative alla strategia energetica di UE e Russia, sopratutto per quanto riguarda la creazione del mercato unico del gas da parte della Commissione Europea, e la realizzazione di nuove infrastrutture per veicolare carburante in Europa da parte della Federazione Russa.

 

Il documento prevede anche la promozione da parte dell'Unione Europea di investimenti russi nel settore energetico dell'Europa, ma raccomanda alla Russia il rispetto della libera concorrenza nel mercato UE, e richiede a Mosca l'apertura del suo mercato nazionale ad investimenti provenienti dal Vecchio Continente.

 

Nessuna menzione è stata invece fatta per quanto riguarda la questione dei contratti a lungo termine tarati sul prezzo del greggio secondo il listino mondiale, che la Russia ha imposto ai Paesi dell'Europa Centro-Orientale.

 

Il fatto ha provocato l'apertura, nel Settembre 2012, di un'inchiesta ufficiale da parte della Commissione Europea nei confronti del Cremlino per condotta anticoncorrenziale nel mercato UE.

 

Il documento prevede infine l'implementazione di tariffe elastiche, e l'introduzione del rapporto diretto tra fornitore e cliente del mercato dell'energia.

 

Nonostante gli intenti, la road map è difficilmente realizzabile, in quanto sia l'Unione Europea che la Russia mantengono posizioni divergenti sulla maggior parte delle questioni.

 

Per quanto riguarda la liberalizzazione del mercato del gas UE, la Commissione Europea è determinata ad unificare i sistemi energetici dei Paesi dell'Unione, e a liberalizzare il settore per evitare la creazione di monopoli.

 

Inoltre, Bruxelles è impegnata nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas per limitare la forte dipendenza dalla Russia -ad oggi pari al 40% del fabbisogno continentale complessivo- mediante l'importazione diretta di gas da Azerbaijan, Turkmenistan e Iraq, e la ricezione di LNG da Qatar, Norvegia, Egitto e Stati Uniti d'America.

 

Dal canto suo, la Russia punta a mantenere il monopolio del monopolista statale russo, Gazprom, nel mercato europeo, mediante la gestione congiunta della compravendita del gas e della sua distribuzione in UE.

 

Mosca ha avviato una politica contrattuale tesa alla concessione di sconti ai Paesi dell'Europa Occidentale per assicurarsi il sostegno delle cancellerie dell'Ovest dell'UE ai piani egemonici di Gazprom nel Vecchio Continente, come avvenuto per il NordStream.

 

Questo gasdotto è stato costruito dalla Russia  nel 2012 sul fondale del Mar Nero per veicolare 55 miliardi di metri cubi di gas direttamente in Germania per isolare Polonia, Paesi Baltici e il resto degli Stati dell'Europa Centro-Orientale dalle relazioni del gas tra Mosca e l'Europa.

 

Nonostante le perplessità della Commissione Europea, il NordStream è stato realizzato con il sostegno politico di Germania, Francia e Olanda: Paesi UE che hanno anteposto il rapporto bilaterale con la Russia alle direttive dell'Unione Europea.

 

Inoltre, la Russia difficilmente erogherà informazioni riguardanti le infrastrutture progettate per veicolare gas in Europa, come finora dimostrato in occasione della realizzazione del Southstream.

 

Il gasdotto che impedisce un'Europa energicamente indipendente e sicura

 

Noto anche come 'Gasdotto Ortodosso', il Southstream è concepito per rifornire l'Europa di 63 miliardi di metri cubi di gas russo, partendo dalle coste della Federazione Russa fino all'Austria, attraverso il fondale del Mar Nero, Bulgaria, Serbia, Ungheria, Slovenia e Italia.

 

Il Southstream permette alla Russia di incrementata la dipendenza UE dalle forniture di gas russo, e consente a Mosca di bloccare i progetti varati dalla Commissione Europea per importare direttamente in Europa gas dall'Azerbaijan.

 

Sul Gasdotto Ortodosso, Mosca non ha mai riferito alla Commissione Europea riguardo allo stato di avanzamento del progetto, ed ha avviato la realizzazione dell'infrastruttura basandosi su accordi bilaterali tra Gazprom -ente controllato direttamente dal Cremlino- e i singoli Paesi UE.

 

Matteo Cazzulani

 

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