È un autore di culto per i più piccoli ma non solo: le sue storie piacciono a tutti, grandi e bambini, perché pur utilizzando semplicità e immediatezza, riescono a descrivere sentimenti e concetti universali e profondi. Gianni Rodari nacque 100 anni fa ma i suoi libri, i suoi personaggi e il suo modo di raccontare la vita, sono moderni e attuali ancora oggi.
Nel 2020 si celebrano i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari, un grande scrittori di storie per bambini © famiglia Rodari
Chi è Gianni Rodari, il maestro della fantasia
Tutti da bambini abbiamo letto una sua storia, o anche solo una filastrocca e il ricordo del mondo che ci ha aperto è così vivo e presente che abbiamo sentito il desiderio di diffonderlo a nostra volta: il successo di Gianni Rodari è nato così, quasi un contagio, meraviglioso e spontaneo. Ognuno di noi ha così raccontato, letto o regalato un libro di Rodari a figli, amici e nipoti permettendo loro di entrare in questa realtà di fantasia. Ma qual è la storia dell’autore di fiabe e personaggi così amati?
Gianni Rodari è nato a Omegna in provincia di Novara nel 1920 ma ha sempre vissuto in Lombardia. Per molti anni è stato un maestro di scuola elementare ma anche un giornalista che per esempio sulle pagine de L’Unità di Milano aprì nel 1949 la rubrica intitolata La domenica dei Piccoli. Da subito quindi sviluppò la sua propensione alla scrittura per l’infanzia e proprio in questi anni nascono i suoi primi fortunati personaggi come Cipollino. Il suo interesse però non si limitò all’invenzione di storie ma si spinse anche a una sorta di pedagogia, di creazione di linee guida per avvicinare i più piccoli alla lettura e alla letteratura, aspetto che lo distinguerà dagli altri e lo farà amare anche dai genitori e dagli insegnanti, non solo dai più piccoli. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta si concentrarono le uscite di molti dei suoi libri che culminarono poi nel 1970 con il premio Hans Christian Andersen, una sorta di Nobel della letteratura per l’infanzia conferito ogni due anni come riconoscimento a un “contributo duraturo alla letteratura per l’infanzia e la gioventù”. Purtroppo Rodari morì troppo presto, nel 1980 a soli 59 anni lasciando, a detta di molti, i più bei libri per ragazzi mai scritti in Italia.
Libertà e fantasia come ideali da perseguire per grandi e piccoli
Ciò che Rodari è stato in grado di diffondere è quasi una poetica, una summa di preziosi ideali adatti a chiunque ai quali era giunto grazie alle sue esperienze personali. Lui stesso ha raccontato di avere letto da giovane numerosi filosofi che lo influenzarono e lo portarono ad abbandonare lo studio religioso che aveva invece intrapreso seguendo una devozione che era forse un “affare di famiglia” e non una vera convinzione. Divenne così un convinto antifascista e fu iscritto anche al partito comunista. Accanto alla produzione letteraria per ragazzi infatti va ricordato anche l’impegno politico e giornalistico: negli anni Cinquanta fonda e dirige fino alla sua chiusura “Avanguardia“, organo nazionale della Federazione giovanile comunista italiana e prima ancora aveva guidato “L’ordine nuovo” sempre d’impronta comunista.
Modi per insegnare ai bambini a odiare la lettura secondo #GianniRodari (1920/2020).
1) Presentare il libro come alternativo alla televisione
2) Dire ai bambini di oggi che quelli di una volta leggevano di più
3) Offrire loro poca scelta
4) Rifiutarsi di leggere insieme
Come ricordare Rodari nell’anno del centenario
Deliziosa anche l’idea di ripercorrere tutta l’Italia attraverso le filastrocche e gli stralci dei suoi libri: in una pagina chiamata geografia, muovendosi sulla mappa del nostro paese, si può “sostare” su tutte le località citate nelle opere di Gianni Rodari.
Forse però, l’attività migliore, è ancora leggere i suoi libri. Ognuno di noi ha il suo preferito, quello che ricorda sin dai tempi dell’infanzia. Noi adoriamo Le avventure di Cipollino, e anche la sua genesi: tutto nacque da una serie di vignette dedicate a personaggi vegetali, disegnate da un illustratore e commentate da Rodari, pubblicate sulla rivista “Il pioniere”. Queste scenette diventarono poi un vero romanzo durante una vacanza che Rodari fece a casa di un contadino. La storia è quella di una località abitata da vegetali o di frutti antropomorfi dove regole senza senso opprimono la popolazione che, guidata da Cipollino, si ribella alle ingiustizie subite da parte di Principe Limone e dell’aristocrazia locale. Se ne sbarazzano a colpi di scherzi e beffe, senza mai ricorrere alla violenza, ma solo alla solidarietà tra amici.
Ma se è una varietà di opere che cercate, allora leggete Le favole al telefono dove le fiabe raccolte sono nate “dallo scontro occasionale di due parole, da errori di ortografia, da giochi di parole…”. Il protagonista è il ragionier Bianchi, di Varese, rappresentante in giro per l’Italia costretto suo malgrado a un settimanale pendolarismo, interrotto soltanto la domenica. Ogni sera, alle nove in punto, raccontava una favola al telefono alla figlioletta che non riusciva a dormire. Le storie toccavano il cuore, al punto tale che le centraliniste interrompevano il loro lavoro per ascoltarle. Correte a leggerlo o a rileggerlo.