A bordo della nave Gregoretti erano presenti tre persone che avrebbero potuto mettere a rischio la sicurezza nazionale: è quanto emerge dalla linea difensiva di Matteo Salvini. L’ex ministro dell’Interno deve difendersi dall’accusa di aver sequestrato i migranti a bordo dell’imbarcazione nell’estate del 2019. Informato dal governo tedesco della presenza dei tre soggetti a rischio, il ministro dell’Interno aveva allora deciso per il blocco dello sbarco della nave militare, ma tutto l’esecutivo italiano era consapevole di ciò che stava succedendo.
La linea difensiva del leader leghista è chiara: tutto il governo era al corrente e inoltre la decisione di non consentire lo sbarco è arrivata per motivi di sicurezza nazionale. I migranti, emerge ancora dalla memoria difensiva di Salvini, erano stati salvati con il consenso dello stesso ministro intervenendo in acque maltesi. Risulta dunque inverosimile, pertanto, che chi abbia salvato delle vite umane le avrebbe di conseguenza volute sequestrare. A bordo della Gregoretti, si legge, i migranti erano al sicuro e protetti, ma lo sbarco è stato rallentato e poi bloccato per via delle trattative per la redistribuzione e verifica delle persone a bordo
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