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Il 9 novembre diventi il ‘Giorno delle Libertà’ di Rodolfo Bona (Capogruppo PD Cremona)

Per tali motivi il gruppo del Partito Democratico esprimerà parere favorevole alla Mozione del consigliere Ventura, auspicando iniziative di riflessione nelle scuole e nella città e l’intitolazione di un parco cittadino alla data del 9 novembre “Giorno della Libertà”.

| Scritto da Redazione
Il 9 novembre diventi il ‘Giorno delle Libertà’ di Rodolfo Bona (Capogruppo PD Cremona) Il 9 novembre diventi il ‘Giorno delle Libertà’ di Rodolfo Bona (Capogruppo PD Cremona)

Nel calendario della Memoria da me presentato nell’ottobre 2014 per il progetto Memoria per la pace e per l’Europa, era indicato il 9 Novembre, per il quale la Legge 15 aprile 2005, n. 61 prevede l’ Istituzione del «Giorno della libertà» in ricordo dell’abbattimento del muro di Berlino eretto nel 1989.

Ventisette anni dopo la sua caduta, la capitale di Cipro, Nicosia, è ancora divisa da un muro eretto nel 1974 e in Europa ne sorgono altri per contrastare l'immigrazione e il flusso delle persone.

Il primo è stato l’ormai celebre muro di Viktor Orbán. Una barriera di rete d’acciaio e filo spinato che aveva suscitato la condanna dell’Unione Europea.

Con il procedere dei mesi e la successione ininterrotta della marcia dei migranti, anche Austria  e Macedonia hanno a vario titolo annunciato misure analoghe. Per chi sbarca in Grecia sono ora dunque almeno cinque le barriere di confine da attraversare prima di giungere in Germania.

Lo scorso novembre, l’esercito sloveno costruì un muro di filo spinato antimigranti al confine con la Croazia.

Eppure, proprio a Lubjana, l’alto commissario Grazioli e il comandante dell’XI Corpo d’armata generale Mario Robotti furono protagonisti, nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 1942, della costruzione di un gigantesco reticolato di fili spinati, casematte e posti di blocco intorno al perimetro della città, che di fatto trasformò Lubjana in un enorme campo di concentramento. Lo scopo di questo progetto, unico nel suo genere, se paragonato ad altre tipologie di rastrellamenti, fu di dare inizio ad un’immensa azione di perquisizioni e arresti di massa che interessarono decine di migliaia di sloveni.

Quella che un tempo veniva chiamata “la polveriera d’Europa” è tornata ad essere solcata da confini militarizzati come non avveniva, in tempo di pace, da prima della Seconda Guerra Mondiale.

In poco tempo la parte sud-orientale del Vecchio Continente è stata attraversata da trincee e reticolati che ricordano quelle delle ultime guerre. Nel resto d’Europa, sempre più Paesi richiedono nuove barriere, non più fisiche ma legali, alla libera circolazione di uomini e di mezzi. È solo questione di tempo prima che il Trattato di Schengen, che di questa libertà era stato la bandiera, sia chiamato alla prova suprema. Quella che deciderà della sua stessa sopravvivenza.

L’idea di un’Europa libera e unita nacque più di settanta anni fa su un’isola, quella di Ventotene dove riposa Altiero Spinelli. Oggi, la realizzazione di quell’idea è messa a rischio su altre isole come Lesbo o Lampedusa e ovunque la nostra capacità di essere solidali fra europei e verso altri popoli è sottoposta a dura prova.

Per questo è necessario contrastare la politica della paura con una politica della speranza. Per restituire ai cittadini fiducia nel futuro e ristabilire il necessario senso di sicurezza, preservando le conquiste sociali, economiche, giuridiche e culturali che vogliamo lasciare in eredità ai nostri figli. Per garantire risposte alle legittime domande di diritti e di sicurezza, poiché diritti e sicurezza devono camminare insieme.

Sono queste le grandi sfide per una politica responsabile che possa portarci fuori da questo passaggio storico.

Sono sfide che l’Europa da sola non può risolvere ma che non potranno essere risolte senza l’Europa.

Le giovani generazioni e tutti noi dobbiamo riflettere sul destino dell’Unione Europea e sul ruolo che per essa ha avuto e ha l’Italia. Per far rivivere il sogno di umanità e unità di cui siamo portatori, per avere, con concretezza, ma insieme utopia e visione del futuro. Perché l’Europa torni ad essere un bacino di cultura e di valori a cui guardano con speranza tutti coloro che nel mondo non vedono riconosciuti i loro diritti di libertà e sicurezza sociale.















Dobbiamo fare in modo che questa Europa cambi e torni a essere quella immaginata da Spinelli: unita dai valori e libera, dai muri e dal ritorno di ogni ideologia totalitaria.

Il 9 novembre, data simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette a regimi totalitari, diventi dunque il giorno in cui si rifletta sul “valore della democrazia e della libertà evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti” e su un’Europa finalmente libera da ogni muro.















 

Per tali motivi il gruppo del Partito Democratico esprimerà parere favorevole alla Mozione del consigliere Ventura, auspicando iniziative di riflessione nelle scuole e nella città e l’intitolazione di un parco cittadino alla data del 9 novembre “Giorno della Libertà”.

Rodolfo Bona (Capogruppo Partito Democratico- Consiglio Comunale di Cremona)

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