Martedì, 16 aprile 2024 - ore 22.36

IL CONTRATTO DI MAIO-SALVINI IGNORA IL CLIMA E I TARGET DI PARIGI Mario Agostinelli e Roberto Meregalli

Con una lettera aperta pubblicata dal Financial Times perfino le società petrolifere riconoscono che devono fare di più per combattere il cambiamento climatico.

| Scritto da Redazione
IL CONTRATTO DI MAIO-SALVINI IGNORA IL CLIMA E I TARGET DI PARIGI Mario Agostinelli e Roberto Meregalli

IL CONTRATTO DI MAIO-SALVINI IGNORA IL CLIMA E I TARGET DI PARIGI Mario Agostinelli e Roberto Meregalli

Con una lettera aperta pubblicata dal Financial Times perfino le società petrolifere riconoscono che devono fare di più per combattere il cambiamento climatico.

Arrivando ad «assumere la responsabilità di tutte le emissioni» di gas serra, comprese quelle prodotte dall'impiego di combustibili fossili, come la benzina per le auto o il gas con cui scaldiamo le nostre case. A chiederlo è un gruppo di 60 grandi investitori- fondi, banche e assicurazioni, che insieme gestiscono più di 10.400 miliardi di dollari e che alzano la pressione sulle major a livelli senza precedenti proprio a pochi giorni dalle assemblee degli azionisti, in cui l'ambiente promette di essere un tema centrale.

La Royal Dutch Shell voterà una mozione che chiede un taglio più aggressivo delle emissioni di CO2 rispetto al dimezzamento a cui il management «ambisce» entro il 2050. Nonostante le riserve di A favore si sono schierati anche la Church of England e il fondo pensioni dell'Agenzia per l'ambiente britannica. Il testo afferma che «a prescindere dal risultato all'assemblea di Shell» tutte le compagnie del settore dovrebbero «chiarire come vedono il loro futuro in un mondo low-carbon».

La richiesta in particolar e è che le Major assumano «impegni concreti» per ridurre in modo significativo la CO2, per stimare l'impatto delle emissioni legate all'impiego dei combustibili che producono e per «spiegare come i loro investimenti siano compatibili con il percorso verso gli obiettivi di Parigi», che impegnano a contenere il riscaldamento globale almeno entro 2° C. Sono ormai diversi anni che il mondo della finanza ha preso coscienza dei rischi legati al cambiamento climatico: rischi non solo per l'ambiente, ma anche per gli investimenti stessi.

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