Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 23.07

Il federalismo muscolare non risolve i problemi della provincia di Cremona by Luciano Pizzetti (PD)

Tre questioni importanti per il nostro territorio sono emerse con vigore in queste settimane. La riorganizzazione del sistema di trasporto ferroviario. La ridefinizione delle competenze sul sistema stradale. La soppressione del punto nascite all’ospedale Oglio Po.

| Scritto da Redazione
Il federalismo muscolare non risolve i problemi della provincia di Cremona by Luciano Pizzetti (PD)

Il federalismo muscolare non risolve i problemi della provincia di Cremona by Luciano Pizzetti (PD)

Tre questioni importanti per il nostro territorio sono emerse con vigore in queste settimane. La riorganizzazione del sistema di trasporto ferroviario. La ridefinizione delle competenze sul sistema stradale. La soppressione del punto nascite all’ospedale Oglio Po.

Cos’hanno in comune? Una visione ideologica e improduttiva di federalismo. Teorizzata e praticata nella nostra regione in tutti questi anni di governo a trazione leghista, sino al culmine del referendum regionale. Il federalismo muscolare si è rivelato un fallimento pressoché totale sui grandi snodi di strategia territoriale. Noi stiamo pagando il conto salato di questo fallimento.

Di un approccio rivendicativo e deresponsabilizzato che genera conflitti tra istituzioni, scarica sempre sul livello statale, non esercita il dovere della decisione propria. Avevamo e abbiamo bisogno di un federalismo collaborativo che genera comuni opportunità, non di un approccio competitivo che ci lascia soli o male accompagnati.

Sul federalismo ferroviario la performance è stata fallimentare. La società mista, fifty fifty, tra soggetti statale e regionale ha generato immobilismo e dimostrato inconcludenza. La condizione del pendolarismo ferroviario si è progressivamente aggravata.

Per uscire da questa evidente condizione vessatoria verso i cittadini pendolari, la Giunta regionale ha ora deciso di resettare il sistema, riportando in capo a Trenitalia la gestione della parte più rilevante e impattante del trasporto regionale. Ha tirato una riga sulle scelte fatte, mettendone in campo di nuove.

Che poggiano su due pilastri. L’abbandono della competizione rivendicativa a favore dell’intesa collaborativa da un lato. Dall’altro il ritorno alla competenza statale come concorso alla soluzione della questione, attraverso la messa a disposizione di risorse per investimenti sul sistema trasportistico.

Sul federalismo stradale la precedente Giunta regionale stava andando in egual modo fuori strada. La nuova Giunta ha ingranato la retromarcia.

Secondo un produttivo principio di leale collaborazione ha convenuto, seppur con grave ritardo, di tornare in capo ad Anas la gestione di alcune importanti arterie viarie territoriali. Per altro se fosse avvenuto prima i tempi di ripristino del ponte di Casalmaggiore sarebbero stati più celeri. Qui si apre un tema delicato relativo alla normalizzazione dei collegamenti con Mantova ormai a rischio collassamento.

Sono in campo due opzioni, autostrada o riqualificazione della statale 10. L’autostrada è regionale, la statale 10 passerà in capo ad Anas compreso il nuovo ponte Casalmaggiore-Colorno. I 108 milioni ad ora di fatto impegnati sull’autostrada sono regionali e non saranno trasferiti ad un’infrastruttura statale. Dunque si pongono due domande fondamentali. La prima, quei 108 milioni resteranno in dotazione territoriale o la provincia cremonese li perderà? Non è cosa di poco conto a cui la Giunta regionale possa sfuggire. La seconda, Anas metterà le risorse per riqualificare la statale 10 e realizzare il ponte di Casalmaggiore ad essa afferente? Non è cosa di poco conto a cui il Governo nazionale possa sfuggire. È evidente che non possiamo assolutamente perdere 108 milioni regionali e non acquisire le risorse statali. Tra due opzioni la risultante non può essere nessuna. Ne va del futuro del territorio.

Infine la soppressione del punto nascite ad Oglio Po. La legge statale definisce criteri e stabilisce possibilità di deroga agli stessi su iniziativa delle Regioni. Vale a dire che ad esse è richiesto un preciso atto che ha a che fare con la tanto propagandata responsabilità di scelta. La Giunta regionale non ha esercitato tale responsabilità su Oglio Po. Anzi, con totale irresponsabilità non ha richiesto deroga motivata e puntuale. Ha proposto una deroga generale per tutte le strutture lombarde, con ciò cercando di mettere in mora la normativa statale. Così facendo non ha esercitato il dovere della decisione motivata affossando conseguentemente il punto nascite all’Oglio Po.

Il federalismo non può essere un rivendicazionismo insieme pretenzioso e deresponsabilizzato bensì un esercizio politico-istituzionale consapevole.

LUCIANO PIZZETTI (DEPUTATO PD, CREMONA)

 

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