Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 23.39

Il Gruppo Ferla sbarca in Cina

| Scritto da Redazione
Il Gruppo Ferla sbarca in Cina

Il gruppo Ferla è sbarcato in Cina. Nel mese di dicembre una delegazione guidata dal titolare, Luca Ferla, ha avuto una serie di incontri con i vertici di importanti aziende cinesi operanti nel campo delle energie rinnovabili, con particolare riferimento al fotovoltaico e con alcuni rappresentanti del governo cinese. La missione, finalizzata all’avvio di partnership operative con aziende locali, ha permesso di conseguire risultati estremamente positivi, che si tramuteranno a breve in contratti e commesse per un valore di oltre 50 milioni di euro, con la costruzione di impianti fotovoltaici di medie e grandi dimensioni principalmente in Italia e Francia e con un indotto generato stimato in 150 milioni di euro. Della delegazione faceva parte anche il direttore commerciale del gruppo, Piercarlo Balestreri.
“Abbiamo visitato sette aziende cinesi di varie dimensioni” spiega Luca Ferla, “capaci di impiegare da mille a diecimila addetti. E’ una realtà in forte crescita, anche alla luce della possibilità che hanno i cinesi di gestire l’intero ciclo produttivo: dall’estrazione del silicio, alla creazione dei lingotti, dalla costruzione delle celle sino al pannello e alla posa in opera.  Avanzata tecnologia di processo e di prodotto che ha consentito a questo Paese di fare passi da gigante in pochi anni, giungendo alla creazione di numerosi distretti industriali. Le opportunità di collaborazione tra il Gruppo Ferla e le aziende cinesi sono numerose e importanti e già si stanno concretizzando, ma crediamo si possano avviare interessanti occasioni di business anche in altri settori in cui noi operiamo”.
La produzione cinese su larga scala di pannelli fotovoltaici sta portando una rivoluzione nel settore. I costi sono più che competitivi e la qualità sempre più elevata  . Ne hanno dovuto prendere atto anche negli Stati Uniti dove nel 2009 sono stati importati dalla Cina pannelli per 3,3 GW per un valore di 6,6 miliardi di dollari. Anche il più grande impianto fotovoltaico degli USA, quello del campus della Livingston Rutgers University nel New Jersey ha i suoi 7600 pannelli provenienti dalla Cina.  Bloomberg ha recentemente pubblicato un’analisi del settore considerando tutti gli aspetti, politici, economici e di impatto ambientale: la conclusione è stata che la Cina sta già operando una rivoluzione nel campo. Grazie alle economie di scala della produzione cinese, fatta di grandi numeri, il fotovoltaico diventa sempre più alla portata di una parte più larga di consumatori. Da qui la decisione del Gruppo Ferla di essere parte attiva e protagonista di questa rivoluzione “verde”.


Box sul fotovoltaico in Cina:
Un grande progetto coinvolgerà le località di Shanghai, Yangbajing, Wuwei, Xichang, Yivu, secondo il prossimo piano quinquennale messo in programma dal governo cinese per incentivare lo sviluppo della produzione di energia rinnovabili da fonti fotovoltaiche.
Il progetto consiste nel realizzare degli impianti solari di diversa tipologia. Uno che consenta la completa integrazione nel paesaggio in cui è inserito (il cosiddetto “Building Integrated PhotoVoltaics” o BIPV), soprattutto per quanto riguarda il contesto architettonico e cittadino. Poi è previsto il tipo a concentrazione solare e infine quello destinato ad essere installato nelle grandi aree desertiche.
Per ora gli impianti integrati nel tessuto urbano hanno avuto la priorità, come a Yiwu con la più potente centrale fotovoltaica cinese da 1295 MW, o come Shanghai con una da 1028 MW, dove però in occasione dell’Esposizione Universale del 2010 è stato realizzato il più potente impianto fotovoltaico della Cina.  Un appello è stato lanciato dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme per la preparazione di grandi progetti come la centrale fotovoltaica di Dunhuang (10MW) nella provincia del Gansu. Ma anche nelle istituzioni periferiche, come quella della provincia di Qinghai, si sta progettando di realizzare entro il 2015 vari impianti, come la centrale da 20 MW a Xining, e una di tipo “deserto” da 30 MW nella regione del Sanjiangyuan.

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