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Il Premio Gherardo da Cremona sarà consegnato il prossimo 6 ottobre 2018

Ai tempi di Gherardo da Cremona (sec. XI – XII): la società, la Chiesa, la scuola, la cultura e i libri. Ciclo di conferenze in attesa della IV edizione del Premio Internazionale Gherardo da Cremona per la promozione della traduzione nel Mediterraneo

| Scritto da Redazione
Il Premio Gherardo da Cremona sarà consegnato il prossimo 6 ottobre 2018

Il Premio Gherardo da Cremona sarà consegnato il prossimo 6 ottobre 2018

Ai tempi di Gherardo da Cremona (sec. XI – XII): la società, la Chiesa, la scuola, la cultura e i libri. Ciclo di conferenze in attesa della IV edizione del Premio Internazionale Gherardo da Cremona per la promozione della traduzione nel Mediterraneo

 Il 6 ottobre prossimo Cremona ospiterà la cerimonia della consegna del Premio Internazionale Gherardo da Cremona per la promozione della traduzione nel Mediterraneo, istituito per rafforzare il movimento di traduzione tra i paesi della sponda nord e sud del Mediterraneo, giunto alla quarta edizione. La traduzione è uno degli strumenti più efficaci per il dialogo interculturale e la comprensione reciproca tra i popoli: incoraggia gli scambi e la solidarietà e riduce i pregiudizi e l’ignoranza, fonti di violenza ed esclusione. Dal 2015, ogni anno, il Premio viene consegnato in una delle città che che ospita le istituzioni che hanno dato vita a questo prestigioso riconoscimento. E quest’anno, dopo Toledo, La Valletta (Malta) e Casablanca (Marocco), è il turno della nostra città che già si sta preparando a questo appuntamento di rilevanza internazionale organizzando alcune iniziative volte, tra l’altro, a riscoprire la figura di Gherardo da Cremona, il momento storico nel quale ha vissuto ed operato.

Il Comune di Cremona e la Società Storica Cremonese hanno infatti organizzato un ciclo di conferenze dal titolo Ai tempi di Gherardo da Cremona (sec. XI – XII): la società, la Chiesa, la scuola, la cultura e i libri che si terrà nella Sala Puerari del Museo Civico (via Ugolani Dati, 4), dalle 17 alle 19, con ingresso libero (per informazioni: societastorica@gmail.com – www.comune.cremona.it/gheradodacremona).

Primo appuntamento giovedì 13 settembre, quando il prof. Giancarlo Andenna (dal 2002 al 2012 Direttore del Dipartimento di Studi medioevali, umanistici e rinascimentali della sede di Milano dell’Università Cattolica di Milano) tratterà il tema Impero e società. La crescita politica ed economica della città. Il concordato di Worms 1122 pose termine alla pluridecennale lotta delle investiture che vide l'episcopato cremonese ampiamente schierato per l'Impero, poiché i vescovi erano di nomina imperiale, anche se non mancarono elementi di contrasto entro la società cittadina, per certi versi legata ai movimenti riformatori monastici, quali quelli cluniacensi. Il concordato garantì alla città e al Capitolo dei canonici della Cattedrale la nomina dei vescovi, che furono scelti tra gli ecclesiastici della città. In particolare va ricordato il lunghissimo episcopato di Oberto da Dovara, che favorì la crescita politico-economica ed urbanistica di Cremona, trasformando il centro in un porto di navigazione sul Po, fatto che originò il dissidio politico con Milano che durò per più di un secolo, con alterni risultati, per il forte legame di Cremona con il potere imperiale.

Mercoledì 19 settembre, sarà la volta di don Andrea Foglia, storico e parroco di S. Abbondio, con il suo intervento La Chiesa. Il ciclo di conferenze si chiuderà mercoledì 26 settembre con La scuola, la cultura, i libri, a cura di Emilio Giazzi, docente del Dipartimento di Scienze storiche e filologiche della sede di Brescia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Il premio è intitolato a Gherardo da Cremona in quanto è stato uno dei più illustri traduttori della storia. Nato a Cremona nel 1114 circa, durante il suo percorso di formazione scientifica e filosofica sentì il desiderio di leggere l'Almagesto di Tolomeo. L'opera non era disponibile a Cremona e Gherardo si trasferì a Toledo, città famosa per le sue raccolte di testi arabi. Oltre all’Almagesto (la cui traduzione fu completata nel 1175), a Toledo egli si sarebbe imbattuto anche in numerose versioni arabe dei classici greci e latini e in trattati originali in arabo. Il forte interesse per questi testi lo avrebbe spinto a restare nella città e a imparare l’arabo per poterli tradurre. Si parla di oltre 70 opere da lui tradotte, tra cui i lavori di Aristotele e i suoi commentari, di Euclide, Ippocrate, Avicenna, Al-Kindi, Al-Farabi o Al-Khwarizmi. Le fonti successive ne attestano un numero maggiore. Per quanto riguarda la sua morte, ci sono differenti versioni. Sembra che sia morto a Toledo nel 1187, all’età di 73 anni, come riferito dai suoi collaboratori. Alcuni studiosi, tuttavia, affermano che i suoi resti (e la sua biblioteca) siano stati trasferiti da Cremona a Santa Lucia o Santa Maria e bruciati. Altri, invece, credono che sia morto nella città italiana.

I fondatori del Premio sono l’Università di Castilla-La Mancha, la Fondazione per le Scienze Umane e gli Studi Islamici Re Abdul-Aziz, il Programma MED21, il Comune di Cremona e la Scuola di Traduttori di Toledo. Membri associati, la Fondazione Anna Lindh, Beit al Hikma (Tunisia), la Scuola di Traduttori e Interpreti di Beyrouth (ETIB), l’Università di Saint-Joseph, ACE Traductores, Conferencia de Centros y Departamentos de Traducción e Interpretación del Estado Español (CCDUTI). Fanno parte del Comitato esecutivo Miguel Ángel Collado Yurrita, Rettore della UCLM (Universidad de Castilla-La Mancha), in qualità di Presidente, Mohamed Nadir Aziza (Programma MED21), Mohamed Shgir Janjar (Fondazione Re Abdul-Aziz), Gianluca Galimberti (Sindaco di Cremona), Vice Presidenti, e Mª Teresa Santamaría Hernández (Scuola di Traduttori di Toledo), Segretario Esecutivo.

 

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