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Intervista al neo ingegnere Paolo Marini laureato al Politecnico di Milano campus di Cremona

Oggi Venerdì 23 settembre giornata di sessioni di laurea per il Politecnico di Milano. Per Paolo Marini la laurea rappresenta oltre al conseguimento di un titolo di studio anche il compimento di un Percorso d’Eccellenza iniziato tre anni fa e portato a termine con grande impegno e ottimi risultati.

| Scritto da Redazione
Intervista al neo ingegnere Paolo Marini  laureato al Politecnico di Milano campus di Cremona

Paolo ha svolto nell’arco dei 3 anni ben 2 tirocini: uno presso Metarete S.r.l., azienda cremonese che si occupa di Applicazioni software, siti web, portali e-commerce, app per smartphone e tablet, sicurezza e it management e l’altro nella sede di Foligno dell’Umbra Cuscinetti S.p.a., azienda all’avanguardia nei settori aeronautico e industriale, leader mondiale nella realizzazione di viti a ricircolo di sfere nel settore aeronautico.

NTERVISTA A PAOLO MARINI

Ciao Paolo, complimenti per questo traguardo raggiunto!

 1.Da Foligno a Cremona per studiare Ingegneria Gestionale, quali sono le motivazioni della tua scelta?

La scelta di studiare Ingegneria Gestionale è maturata in casa, su consiglio dei miei genitori, per via dell’ampio ventaglio di possibilità che questo Corso di Laurea può offrire. Una volta individuato l’indirizzo, ho pensato subito di iscrivermi al Politecnico di Milano, senza dubbio una delle migliori università tecniche in Europa. Ho preferito Cremona per le sue dimensioni, paragonabili a quelle della mia Foligno: una città più vivibile, un campus più a “misura di studente”. E sono più che soddisfatto della mia scelta!

2.Hai superato gli esami con esiti sempre ottimi, in molti casi eccellenti con tanto di lode, qual è il segreto per superare (brillantemente) gli esami?

Nessun segreto, non conosco nessuna “formula magica del 30”. Semplicemente ho imparato con il tempo che ci sono tre condizioni necessarie per avere buoni risultati: 1) sapersi adattare alla materia: non tutti i corsi richiedono lo stesso impegno, lo stesso metodo. Non conviene usare sempre lo stesso approccio per tutti gli esami, paga di più saperli “interpretare”; 2) studiare! Non si può prescindere dal dedicare tante ore allo studio se si vogliono ottenere buoni risultati; 3) condividere: penso di non ricordare un solo esame che ho preparato da solo. Ho cercato sempre di studiare prevalentemente in gruppo, perché quando si lavora insieme si ottimizzano i tempi e si raggiungono soluzioni migliori.

3.Sappiamo che tu e due compagni di corso avete creato un sito per gli studenti www.easypoli.it, un sito molto utile dove condividete con gli studenti gli appunti dei corsi. Uno di voi si è già laureato nella scorsa sessione di luglio e in questa sessione tu e il terzo componente del gruppo concluderete gli studi; avete eletto i vostri successori o il progetto si chiuderà?

EasyPOLI è stato il nostro primo progetto extra-universitario, un tentativo per creare qualcosa che potesse essere utile. E si è rivelato straordinariamente utile! Per noi, che abbiamo acquisito competenze nuove nella gestione dei siti web con contenuti didattici, ma soprattutto per le decine di migliaia di studenti che accedono ai nostri appunti gratuitamente, anche ben oltre i confini il Campus di Cremona (la quarta città italiana con più download è Catania!). Senza dubbio il progetto avrebbe ancora dei margini di miglioramento e abbandonarlo ora sarebbe un peccato. Non abbiamo ancora preso decisioni sul futuro di easyPOLI: sarà il nostro primo pensiero…appena dopo la laurea!

 4.Come assegnatario dei Percorsi di Eccellenza hai avuto la possibilità di svolgere ogni estate un tirocinio estivo, sono state utili queste esperienze?

Direi che sono state fondamentali! In primo luogo servono per avere un contatto diretto con il mondo del lavoro, una finestra su quelli che potrebbero essere i futuri impieghi di un Ingegnere Gestionale. Ti danno la possibilità di metterti alla prova: non c’è più un programma da seguire, ci sono delle richieste, degli obiettivi, delle sfide che vanno affrontate con le “armi” che l’università ti ha messo a disposizione, ma anche con il giusto spirito di adattamento al contesto. Ho avuto modo di toccare più settori, dall’informatica ai nuovi media, dalla sicurezza alla metalmeccanica. E da tutti ho tratto grandi insegnamenti.

5.Sono nate collaborazioni che hai portato o che pensi di portare avanti dopo il periodo di tirocinio?

Nell’ ultimo stage, strettamente connesso al mio lavoro di tesi, sono stato coinvolto in un progetto che proseguirà il suo percorso anche dopo il termine formale del tirocinio. La stessa azienda mi ha chiesto di farvi ritorno al più presto, per assistere al completamento dei lavori. Si tratta di un’azienda molto importante nel suo settore e se in futuro ci fosse la possibilità di estendere la nostra collaborazione… Non me la farei sfuggire!

6.Proseguirai con la Laurea Magistrale?

Sì, ho già inoltrato la richiesta di ammissione alla Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale, sempre al Politecnico.

7.Che consiglio daresti a chi deve scegliere oggi il suo percorso universitario?

Non è vero che dovete scegliere tra “quello che mi piace fare” e “quello che può assicurarmi un posto di lavoro”: le possibilità offerte dagli atenei italiani ed esteri è ormai talmente ampia che è sufficiente informarsi adeguatamente (e con il giusto anticipo) per trovare una soluzione che metta d’accordo cuore e cervello. E poi, se possibile, andate lontano da casa: tuffarsi in una nuova esperienza in un nuovo contesto è il modo giusto per crescere davvero.

8.Se dovessi scegliere 3 aggettivi per descrivere questo percorso universitario quali sceglieresti?

Faticoso. Formativo. Fantastico!

9.i salutiamo chiedendoti se c'è un momento particolarmente significativo di questi tre anni che ricordi con piacere e che vuoi condividere.

Un ricordo della mia prima sera a Cremona. Conosco la città a malapena; i miei genitori e mio fratello mi salutano e se ne tornano a Foligno; chiudo il portone di casa alle loro spalle, mi giro e inizio a guardarmi intorno, girovagando per quello che sarebbe stato il mio appartamento per i successivi tre anni. E scoppio a piangere! Si, davvero! L’idea di aver lasciato la mia vita a cinquecento chilometri di distanza mi ha spaventato a morte. Ma adesso, tre anni dopo, sento di essere cresciuto molto rispetto ad allora, sento che il cambiamento non mi fa più paura.

Grazie e ancora congratulazioni! In bocca al lupo!

Crepi il lupo!

 

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