Venerdì, 10 maggio 2024 - ore 15.42

Italia - Le leggi sulla violenza di genere

Alfano commenta i dati: «La ricetta risiede nella prevenzione dei reati, nella protezione delle vittime e dei testimoni e nella punizione dei colpevoli». Panoramica anche su immigrazione, presenza femminile al ministero e iniziative di sensibilizzazione per l'8 marzo

| Scritto da Redazione
Italia - Le leggi sulla violenza di genere

«Tutti i reati con vittime di sesso femminile sono in diminuzione: omicidi in ambito familiare (-0,88), lesioni (-11,97), percosse (-9,82), minacce (-13,29), violenze sessuali (-17,87), maltrattamenti in famiglia (-16,62), atti persecutori (- 25,66). Ma non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo parlarne sempre, perché le donne non si sentano mai sole». Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Angelino Alfano oggi, in occasione della giornata internazionale della donna 2016.

«Le leggi sullo stalking e sulla violenza di genere - ha commentato il ministro - da me fortemente volute, stanno funzionando e hanno consentito a tantissime donne di allontanare da casa i propri mariti o compagni perché, con lo Stato a fianco, hanno avuto il coraggio di bucare il muro del silenzio costruito dalla sopraffazione maschile. Il nostro obiettivo è quello di continuare su questa strada nella convinzione che la ricetta per combattere la violenza di genere risiede nella prevenzione dei reati, nella protezione delle vittime e dei testimoni e nella punizione dei colpevoli».

La giornata internazionale della donna

Che la parità di genere e il valore della donna siano realtà riconosciute nella società italiana è oggi un dato di fatto, ma la violenza sulle donne rimane un fenomeno attuale e drammatico. Trasversale, prescinde istruzione, reddito, fasce d'età, perché affonda le radici in un problema culturale che riguarda la qualità dei rapporti interpersonali e la vecchia asimmetria tra le posizioni di uomo e donna nel tessuto sociale. Per combatterlo, secondo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, bisogna agire per prevenire e sensibilizzare, per tutelare le vittime e perseguire chi gli atti di violenza li compie.

Tutti fronti sui quali il ministero dell'Interno è sempre più attivo. Con le campagne di informazione sul territorio, anche attraverso i protocolli - attualmente 70 - siglati tra le prefetture e una rete di altre istituzioni e soggetti privati attivi contro la violenza di genere, a supporto delle vittime. Con l'investimento sulla formazione multidisciplinare degli operatori della Polizia di Stato - spesso i primi a raccogliere le testimonianze o a intercettare segnali di situazioni non ancora emerse - per aumentare la loro consapevolezza del fenomeno, la capacità di tutelare le vittime e prevenire la recrudescenza delle violenze. Con le iniziative come il convegno "La Polizia di Stato con le donne" organizzato il 4 marzo scorso a Roma, Montecitorio, per la Giornata internazionale della donna 2016, durante il quale sono stati lanciati gli hashtag #donnalcentro e #focusonwomen da utilizzare sui social e sul web per taggare altre iniziative legate alla Festa della donna.

I dati sulla violenza di genere

Per quanto riguarda il contrasto al fenomeno, si confermano i risultati prodotti dalla legge "antistalking" del 2009, che ha contribuito a far emergere situazioni persecutorie 'sommerse', e dalla legge del 2013 sul contrasto alla violenza di genere, che ha rafforzato gli interventi sanzionatori precedenti e previsto misure di tutela giudiziaria e di sostegno alle vittime.

Secondo i dati del dipartimento della Pubblica Sicurezza, riferiti al periodo 4 marzo 2015-3 marzo 2016, si registra in generale una diminuzione dei reati commessi contro donne. Meno 0,70% gli omicidi con vittime di sesso femminile rispetto all’anno precedente (da 142 a 141). Tra questi, sono in lieve calo, -0,88%, anche quelli commessi in ambito familiare (da 113 a 112). Diminuzioni più consistenti si registrano relativamente ai delitti: -11,97% per le lesioni dolose; -9,82% per le percosse; -13,29% per le minacce; -17,87% per le violenze sessuali.

Anche gli atti persecutori nei confronti delle donne - quelli complessivamente imputabili alle fattispecie di reato previste dall’articolo 612 bis del codice penale (il cosiddetto stalking) - registrano una diminuzione complessiva del 25,66%. Nello stesso periodo, per quanto riguarda prevenzione e protezione delle vittime, si è verificato un aumento del 2,92% dei divieti di avvicinamento, mentre sono diminuiti del 10,07% gli ammonimenti del questore - al quale la vittima si può rivolgere prima che la querela sia inoltrata alla magistratura - e gli allontanamenti disposti dalla polizia giudiziaria (-15,75%).

Donne richiedenti asilo

Guardando fuori dall'Italia, sono tante le donne ancora esposte a violenze, vittime di persecuzioni, o che faticano a vedere riconosciuti e garantiti i propri diritti. Molte di queste donne lasciano i loro Paesi in cerca di un futuro migliore. A loro, donne che chiedono protezione internazionale o l'hanno ottenuta, il Parlamento dell'Unione europea dedica la Giornata internazionale della donna.

In Italia, nel 2015 (dati al 31 dicembre del dipartimento Libertà civili e Immigrazione), 9.690 richieste d'asilo, il 12% del totale, sono state presentate venute da donne, provenienti soprattutto dall'Africa (5.644), dall'Europa (2.760), e a seguire dall'Asia (965), dall'America (165), dall'Oceania (1) e da altri Paesi (155). Su 6.211 domande di protezione internazionale trattate, 826 hanno ottenuto lo status di rifugiato; 1.020 lo status di protezione sussidiaria; 1.909 la protezione umanitaria.

La presenza femminile al ministero dell'Interno

L'8 marzo è, però, soprattutto un'occasione per fare il punto sugli elementi di forza, come la presenza sempre maggiore e significativa delle donne nell'amministrazione dell'Interno, nella Polizia di Stato e nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

Nell'amministrazione civile dell'Interno il tasso di presenza femminile rispetto al 2010 è aumentato dal 59,97% al 60,13% di oggi. Secondo i dati al 25 febbraio 2016, sono 12.196 le donne, distribuite così: 72 prefetti, di cui 43 in sede e 9 in capoluoghi di regione; 423 viceprefetti; 181 viceprefetti aggiunti; 66 dirigenti di II fascia e 11.454 lavoratrici appartenenti al personale contrattualizzato.

Nei ruoli della Polizia di Stato, la presenza femminile si attesta al 15,4% del totale: sono 15.472 le donne, 247 delle quali in posizione apicale con incarichi dirigenziali, su un totale di 100.373 unità. Anche qui il tasso è aumentato, rispetto al 2005, quando si attestava al 13,6%. Nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco le donne, al 1° marzo 2016, sono 1790 su un totale di 33.428, con un tasso di presenza al 5,35%, concentrata nei ruoli direttivi medici (43%), in quello degli assistenti (60%) e in quello degli operatori (45%).

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