Manovra La Cgil rilancia, tre manifestazioni entro l'anno
È la proposta di Susanna Camusso al direttivo di Corso Italia. Si comincia la prossima settimana con una serie di sit-in in tutta Italia in concomitanza con il voto finale della Camera. "Non ci fermiamo alle piazze, pronti i ricorsi alla Consulta"di rassegna.it
Sit-in in tutta Italia la prossima settimana concomitanza con il voto alla Camera, tre volte in piazza tra ottobre e dicembre: non si ferma allo sciopero generale del 6 settembre la protesta della Cgil contro la manovra. Si parte con la manifestazione dei lavoratori pubblici e della conoscenza (scuola, università e ricerca) promossa da Flc e Fp, a Roma, sabato 15 ottobre. Sarà, questa, l'occasione per dare avvio alla campagna in vista delle l'elezioni Rsu che nel 2012 porteranno al voto oltre 3 milioni di lavoratori pubblici.
Seconda iniziativa, tra la fine d'ottobre e l'inizio di novembre, promossa dallo Spi contro gli effetti delle due manovre (compresa quella di luglio) che prendono di mira pensioni, servizi socio assistenziali e sanità. Infine, una grande manifestazione nazionale entro la fine dell’anno (ma ancora non c'è una data) con al centro il tema del lavoro come unica alternativa contro la crisi e per la crescita.
È la proposta della segretaria generale Susanna Camusso al comitato direttivo del sindacato di Corso Italia che si è riunito oggi (venerdì 9 settembre). Positivo il giudizio sulla mobilitazione di martedì scorso: "Abbiamo vinto una sfida difficile, organizzata in un tempo molto ristretto e che per partecipazione non ha nulla da invidiare ad altre date storiche della nostra organizzazione". E questa volta, ha sottolineato, "non si è trattato esclusivamente di una nostra mobilitazione: abbiamo rappresentato un disagio, un malumore, un sentire generale del paese", allargando il consenso intorno alle posizioni della confederazione e facendo crescere la partecipazione in tutta Italia.
Nonostante le pochissime novità positive come quelle relative alle tredicesime dei pubblici dipendenti e alle feste civili, il giudizio negativo della Cgil sull'intera manovra del governo viene confermato. Non si tratta solo della cancellazione dell'articolo 8 sulla contrattazione. "La manovra nel suo complesso - ha ribadito Camusso - non ha cambiato segno, anzi ha aggravato i problemi".
La battaglia del sindacato prenderà anche le vie legali. "Stiamo già preparando con i nostri consulenti legali i ricorsi sui singoli punti della manovra", annuncia Camusso. Nel mirino: il contributo di solidarietà solo per i pubblici dipendenti; le norme sul money transfer (la cosiddetta 'tassa sulle rimesse' dei migranti, "norma ispirata evidentemente dalla Lega"); l'articolo 9 che prevede "la reintroduzione di veri e propri ghetti per le persone disabili e che in generale reintroduce discriminazioni profonde e incivili".
Tra i capitoli dei ricorsi giudiziari c'è anche la battaglia più calda in questo momento: quella contro l'articolo 8 della manovra. "La Cgil chiede la cancellazione della norma", ha ribadito Camusso. Infine, è confermato il giudizio positivo sull’ipotesi di accordo raggiunto con Cisl, Uil e Confindustria, il 28 giugno scorso. "L’articolo 8 della manovra è stato fortemente voluto dal ministro del Lavoro e dal governo come reazione e negazione" di quel patto.
"È dunque evidente - conclude Camusso - che l’ipotesi d’intesa raggiunta con Cisl, Uil e Confindustria, rappresenta, ancora di più rispetto a prima, uno strumento di tutela per i lavoratori". Sulla effettiva esigibilità dell’accordo, Camusso ha evidenziato la necessità di trovare una modalità che al momento della firma definitiva, "impegni tutte le parti firmatarie ad applicare integralmente i contenuti
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