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La Caritas Cremonese aiuta.

| Scritto da Redazione
La Caritas Cremonese aiuta.

95mila euro elargiti dalla Caritas diocesana nei primi cinque mesi del 2013 a fronte di una spesa complessiva di 120 mila euro in tutto il 2012. Mai come in questo caso i numeri definiscono il quadro di una situazione allarmante in cui la crisi economica continua a far sentire i propri effetti. Sempre nuove persone chiedono aiuto al Centro d’ascolto di via Stenico, mentre la forbice tra contributi a stranieri e italiani è arrivata quasi al 50%.

Alla Caritas il lavoro è così tanto che addirittura non c’è tempo per inserire le schede di intervento nel sistema informatico. Eppure per gli operatori basta scorrere i volti presi in carico per dare un dato quanto mai significativo: due terzi delle situazioni da risolvere sono casi nuovi. La crisi non si ferma, anzi i suoi effetti sono sempre più drammatici. E a volte basta poco: il mutuo da onorare, uno dei coniugi che perde o vede ridotto lo stipendio e a fine mese far quadrare il bilancio è un vero problema. Senza poi considerare gli imprevisti: qualche spesa straordinaria, una malattia, le necessità dei figli. «Nel 40% dei casi – afferma Alessio Antonioli, del Centro d’ascolto Caritas – si tratta di persone che non si erano mai rivolte a noi e che non sono in carico ai Servizi sociali».

Se un tempo pensando all’impegno della Caritas l’attenzione andava subito agli immigrati ora certo non è più così. Sono sempre di più gli italiani che sono costretti a chiedere una mano per superare questo difficile periodo. «Se fino a poco tempo fa gli aiuti agli stranieri rappresentavano il 60% – precisa Antonioli – ora siamo intorno al 53%. La forbice sta davvero assottigliandosi e siamo quasi a parità».

Nessun dato della Caritas può portare ad affermare che proprio a motivo della crisi economica il numero degli stranieri sul territorio sia diminuito, anche se non sono pochi i casi di famiglie straniere in cui la madre e i figli sono tornati, almeno provvisoriamente, nei propri Paesi d’origine in attesa di un momento migliore.

«Non aspettiamoci di poter tornare alla situazione che c’era prima della crisi – mette però in guardia don Antonio Pezzetti, direttore di Caritas Cremonese -. Occorre un vero e proprio cambio di mentalità da parte di tutti, senza sprechi, con una maggiore sobrietà e una maggiore capacità di usare anche quel poco che si ha».

Esiste, infatti, un vero e proprio problema “educativo” sulla gestione dei soldi. «Purtroppo non sono poche le persone – continua don Pezzetti – che usano male le poche risorse che hanno a disposizione. Ad esempio per l’acquisto di beni superflui. E poi c’è la grande piaga del gioco: arriva la pensione o lo stipendio e si gioca subito tutto sperando in un miracolo che possa cambiare la vita, finendo invece senza avere più nulla».

Tanto c’è da fare. Ma la previsione è quanto mai allarmante: la spesa del 2013 potrebbe essere il doppio rispetto all’anno precedente. Ma a fronte di maggiori uscite non c’è certo la garanzia di maggiori entrate. «Per fortuna – continuano dalla Caritas – a breve arriveranno i frutti della raccolta quaresimale nelle parrocchie. I fondi pervenuti direttamente a noi sono già entrati nel bilancio, ma mancano ancora quelli raccolti dalle comunità che sono confluiti in Curia e arriveranno a noi».

Per leggere tutto l’articolo clicca qui:
http://www.caritascremonese.it/news/resoconto.html#more-2102

2013-06-28

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