Mercoledì, 18 settembre 2024 - ore 21.04

La crisi della libertà di stampa in Usa dopo l’ 11 settembre

| Scritto da Redazione
La crisi della libertà di stampa in Usa dopo l’ 11 settembre

Patriot Mentre infuriano le polemiche sul Datagate e  il capo della Nsa rivela che a partire dalle Torri gemelle sarebbero stati ‘’sventati oltre 50 attentati grazie a Prism’’ (tra gli obiettivi, secondo il generale Keith Alexander, numero uno della National Security  Agency, la metropolitana  di New York e la Borsa), si approfondiscono le ricerche e le riflessioni sulle distorsioni che dall’ 11 settembre in poi sono state operate sui meccanismi dell’ informazione negli Stati Uniti. Dall’ introduzione del Patriot Act, all’ attivazione di di operazioni  di vere e proprie manipolazione delle notizie attuate da uffici governativi come l’OSI (Office of Strategic Influence).
Lo documenta la tesi di laurea di uno studente  padovano, Filippo Benetti*, che si è appena laureato a Padova in “Comunicazione” (relatore Raffaele Fiengo) con una ricerca -  “Crisi della libertà di stampa negli Stati Uniti dopo l’11 Settembre”  (che pubblichiamo qui) -  che mette allo scoperto molti fili all’origine della questione dello “spionaggio globale”.
Lo studio prende le mosse dai giorni immediatamente successivi all’ attentato al World Trade Center di New York, percorre le tappe e raccoglie gli elementi materiali che documentano un affievolimento della libertà di stampa in un paese dove l’ indipendenza dei giornali è sempre stato un bene primario.

Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 2013 l’“Affare AP” e il caso “Datagate”  hanno scatenato una  bufera sull’ operato dell’ amministrazione Obama – racconta Benetti -.  Il Washington Post ha scoperto che il governo degli Stati Uniti ha intercettato – attraverso mandati segreti – le conversazioni telefoniche tra i giornalisti dell’AP (Associated Press) e le proprie fonti.

Pochi giorni dopo il Guardian ha rivelato l’ esistenza di un programma governativo segreto (denominato PRISM) con cui la NSA (National Security Agency) avrebbe ottenuto accesso diretto ai dati degli utenti dei maggiori provider di servizi Internet (tra cui Facebook e Google), oltre alle intercettazioni telefoniche degli utenti di Verizon, uno dei 4 colossi americani della telefonia.

Per leggere tutto l’articolo clicca qui:
- http://www.lsdi.it/2013/la-crisi-della-liberta-di-stampa-in-usa-dopo-l-11-settembre/

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