Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 20.00

La manovra 2019 approvata oggi non è per Legambiente quello che serve al Paese.

Nonostante il testo contenga alcune misure green, per l’associazione ambientalista questa manovra, come quelle precedenti, non costruisce sulle politiche ambientali, energetiche e climatiche un duraturo volano di sviluppo per il Paese e non contiene nessuna misura per cancellare gli annuali sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili che ammontano a 16 miliardi di euro.

| Scritto da Redazione
La manovra 2019 approvata oggi non è per Legambiente quello che serve al Paese.

La manovra 2019 approvata oggi non è per Legambiente quello che serve al Paese.

 Nonostante il testo contenga alcune misure green, per l’associazione ambientalista questa manovra, come quelle precedenti, non costruisce sulle politiche ambientali, energetiche e climatiche un duraturo volano di sviluppo per il Paese e non contiene nessuna misura per cancellare gli annuali sussidi diretti e indiretti alle fonti fossili che ammontano a 16 miliardi di euro.

Sono tanti gli errori contenuti nella legge di bilancio appena approvata, a partire dal regalo fatto al comparto balneare con la proroga di 15 anni senza condizioni per le concessioni in essere, disapplicando la direttiva Bolkenstein ed esponendo l’Italia all’ennesimo rischio di procedura di infrazione europea, per passare, poi, all’aumento della soglia economica sugli appalti senza gara con il rischio di favorire le organizzazioni criminali e mafiose e arrivare all’imperdonabile "tassa sulla solidarietà” che prevede un aumento dell’Ires dal 12% al 24% per il mondo del non profit che spesso garantisce servizi che lo Stato non riesce ad assicurare.

Per quanto riguarda l’ecobonus previsto per le auto ecologiche, per l’associazione ambientalista la norma poteva essere migliorata prevedendo disincentivi per tutte le auto inquinanti con un sistema basato sul reddito per non gravare troppo sulle famiglie meno abbienti, ma anche incentivi anche per chi vuole rottamare l’auto inquinante senza acquistarne una nuova, per ridurre il sovradimensionato parco circolante italiano, per acquistare ad esempio un abbonamento per il trasporto collettivo, e facilitazioni per la sharing mobility, le e-bike e per gli altri veicoli elettrici come tricicli e quadricicli al momento esclusi.

In più con questo provvedimento si fanno tagli anche all’istruzione primaria e secondaria, al soccorso civile e all’accoglienza degli immigrati che, invece, avrebbero bisogno di più risorse.

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