Martedì, 07 maggio 2024 - ore 16.26

La riforma istituzionale e del Senato è un buon prodotto democratico| Sen Luciano Pizzetti (Pd) Video

Il senatore cremonese prevede che il tutto possa essere concluso entro la fine del 2015 referendum confermativo compreso.

| Scritto da Redazione
La riforma istituzionale e del Senato  è un buon prodotto democratico| Sen Luciano Pizzetti (Pd) Video


In questa intervista il Sen Cremonese del PD  Luciano Pizzetti ,sottosegretario alle Riforme, che ha avuto un ruolo importante nell’iter della riforma stessa, sottolinea i punti salienti della riforma costituzionale approvata al Senato, le modifiche che potranno essere affrontate alla Camera . Prevede che il tutto possa essere concluso entro la fine del 2015 referendum confermativo compreso.

Per l’Italicum ritiene necessarie tre modifiche: innalzamento della soglia al 40%, diminuzione delle soglie di accesso (sbarramento) e come far scegliere ai cittadini i parlamentari (preferenze o collegio uninominale)

Nella conversazione il Sen.Luciano Pizzetti sottolinea che “ questa riforma porta l’Italia nel novero degli altri paesi europei con scelte chiare e precise quali:

-Democrazia diretta: il parlamento avrà l’obbligo di valutare le leggi di iniziativa popolare, introduce il referendum propositivo, facilita il referendum abrogativo ( si abbassa il quorum);

-viene  meno del bicameralismo perfetto; sarà la sola Camera che darà la fiducia al governo

-viene costituito il senato delle autonomie con 100 senatori;

-anche il senato elettivo è un sistema democratico (vedi i paesi europei)”.

Inoltre “ è possibile recupere il rapporto con la minoranza del Pd anche se si  si sono mossi in un’ottica sbagliata hanno collaborato. Invece Sel, e M5 Stelle hanno avuto un atteggiamento pregiudizialmente contro. Calderoli ha collaborato fino al congresso della Lega che ha deciso di stare all’opposizione delle riforme”.

Alla domanda La riforma può essere modificata  dalla Camera dei deputati  la risposta di Pizzetti è stata chiara e precisa “ la camera può migliorare, in pochi punti, la riforma: uno di questi è l’elezione del Presidente della Repubblica ( allargando la platea  ai parlamentari europei) ed  anche la possibilità di ridurre il numero di Parlamentari a 500. Se mette mano ai principi vuol dire ripartire da zero. Infatti il Senato sarà chiamato a pronunciarsi sulle modifiche della Camera e se sono limitate l’iter della riforma procederà spedito. Il percorso sarà terminato entro la fine del 2015 compreso il referendum popolare che dovrà convalidare la riforma”

Intervista di Gian Carlo Storti, Welfarecremonanetwork, Cremona 12 agosto 2014

 

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