Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 02.08

La scuola pubblica non " inculca"

| Scritto da Redazione
La scuola pubblica non

Il Presidente del Consiglio è tornato ad attaccare la scuola pubblica, dicendo che non educa e “inculca valori contrari a quelli che vogliono inculcare le famiglie”.
Il predicato verbale “inculcare”, secondo il Dizionario della Lingua Italiana di Devoto-Oli, significa ”imprimere profondamente nell’animo altrui, con una perseverante opera di persuasione”, il che la dice lunga sul concetto di scuola di Berlusconi, ma non si addice alla nostra scuola pubblica. Una scuola dove i ragazzi, dalle primarie alle superiori, sono educati al confronto aperto, ai valori del pluralismo e della democrazia, al riconoscimento e al rispetto dell’altro, principi sanciti dalla nostra Costituzione e, crediamo, riconosciuti da ogni famiglia. Una scuola che ha la sua forza anche nella pluralità delle culture di cui ciascun insegnante è portatore, ma non “inculcatore”. Una scuola che, certo, Berlusconi conosce poco, visto che i suoi figli non l’hanno mai frequentata, e che ha frequentato poco anche la ministra Gelmini, che non si è sentita di spendere nemmeno una parola nella difesa di quella scuola che ha sottoposto alla sua “riforma epocale”. Una riforma di tagli ( 8 miliardi in tre anni), di licenziamenti (130.000 tra personale ATA e docenti), di precariato, di blocco dei salari e dei contratti, a fronte di una sempre maggiore propensione a convogliare i finanziamenti pubblici sulle scuole private (e in questo la Regione Lombardia non è seconda a nessuno!) nel nome di una “libertà di scelta”, per la quale ci si rifà all’ art. 33 della Costituzione, dimenticandosi però che quello stesso articolo, che dice che “la Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi", aggiunge anche che "enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato". Lo stesso articolo che stabilisce la centralità e la priorità della scuola pubblica, disprezzata dal presidente del Consiglio.
Noi difendiamo la scuola pubblica e laica nella quale crediamo: quella in cui si formano i cittadini del domani e nella quale si garantisce lo sviluppo della coscienza critica; quella che difende il diritto di tutte e di tutti a un'istruzione di qualità e alla formazione lungo tutto l'arco della vita; quella per la quale lavorano tutti i giorni con passione migliaia e migliaia di insegnanti (molti dei quali non sono neanche pagati regolarmente o sono “precarizzati” a vita) che non “inculcano” ma educano.
Certo questa scuola piace poco a Berlusconi e al suo governo, forse perché rischia di formare dei cittadini e non dei sudditi.

Sinistra Ecologia Libertà  - Cremona

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