Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 15.54

La Stagione d’opera del Teatro Ponchielli si chiude con Un ballo in maschera di G. Verdi

Venerdi 4 dicembre ore 20.30 (treplica domenica 6 ore 15.30). La regia è affidata a Nicola Berloffa mentre la direzione d’orchestra è di Pietro Mianiti.

| Scritto da Redazione
La Stagione d’opera del Teatro Ponchielli si chiude con Un ballo in maschera di G. Verdi

Biglietteria del Teatro: aperta dal lunedi al sabato  dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 19.30, tel. 0372.022001 e 0372.022002.

Prezzi dei biglietti:  platea/palchi € 55 – galleria  € 35 - loggione € 20 (in vendita dal 19 settembre). I biglietti si possono acquistare anche on-line su : www.vivaticket.it

Venedi 4 dicembre, ore 20.30 (turno A) e Domenica 6 dicembre, ore 15.30 (turno B)

Un ballo in maschera, melodramma in tre atti, libretto di Antonio Somma da Gustave III, ou Le bal masqué di Eugène Scribe Musica di Giuseppe Verdi

Personaggi ed Interpreti

Riccardo

Renato

Amelia

Ulrica

Oscar

Silvano

Samuel

Tom

Un Giudice/un servitore d’Amelia

Sergio Escobar

Angelo Veccia

Daria Masiero

Annamaria Chiuri

Shoushik Barsoumian

Carlo Checchi

Mariano Buccino

Francesco Milanese

Giuseppe Distefano

direttore

Pietro Mianiti

regia

Nicola Berloffa

scene Fabio Cherstich

costumi Valeria Donata Bettella

luci Marco Giusti

CORO OPERALOMBARDIA

maestro del coro Antonio Greco

CORO DELLE VOCI BIANCHE DEL CIVICO ISTITUTO MUSICALE “F.VITTADINI” DI PAVIA

diretto da Giuseppe Guglielminotti Valetta

BANDA DEL TEATRO FRASCHINI DI PAVIA

direttore Jacopo Brusa

ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO

Coproduzione dei Teatri di OperaLombardia : Nell’ambito della storia culturale della Svezia, la figura di re Gustavo III è particolarmente significativa: grazie al sostegno e al mecenatismo di questo raffinato sovrano illuminato, non solo fu possibile dare vita ad un teatro nazionale svedese, ma venne anche fondata l’Accademia di Svezia, quella che ancora oggi assegna il premio Nobel per la letteratura. Lo sviluppo del cosiddetto “teatro gustaviano” subì, tuttavia, una brusca interruzione con l’assassinio del monarca nel 1792, ad opera di una congiura ordita da nobili svedesi durante un ballo in maschera. Questa vicenda storica ispirò Eugène Scribe che scrisse un libretto d’opera sull’argomento (Gustave III, ou Le bal masqué), musicato da Daniel Auber e rappresentato all’Opéra di Parigi nel 1833. Dal medesimo soggetto fu tratto anche il libretto della prima versione de Un ballo in maschera (1859) di Giuseppe Verdi, poi costretto dalla censura borbonica e da quella papale a modificare nomi ed ambientazione storico-geografica dell’opera. All’epoca, infatti, era ritenuto assai oltraggioso mettere in scena un regicidio e Verdi fu così costretto a trasformare Gustavo III di Svezia in Riccardo Governatore di Boston: il dramma storico originale venne così a perdersi, risultandone tuttavia esaltato, anche grazie ad una travolgente inventiva melodica, l’approfondimento sulle vicende e sulle passioni dei vari personaggi, in quello che Gabriele D’Annunzio definì «il più melodrammatico dei melodrammi».

 

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