Manco ha commentato le misure contenute nella legge di stabilità 2016: “Si era intravisto, nella discussione sulla legge, un segnale chiaro su risorse destinate allo sportpertutti e sul terreno dell’obesità infantile. Questa notizia non ha trovato ad oggi riscontro - ha detto Manco - Vediamo nella legge segnali importanti che vanno apprezzati ma le risorse destinate alla promozione della salute sembrano insufficienti. L’Uisp è una delle più grandi associazioni di promozione sociale, è a pieno titolo all’interno del terzo settore, quindi in una valutazione complessiva sugli interventi rivolti alle fasce più deboli e alla lotta alla povertà registriamo un positivo impegno del governo. Auspichiamo un rafforzamento complessivo del sistema welfare e dei servizi territoriali. Noi faremo la nostra parte sui terreni dell'integrazione e della prevenzione, dell'immigrazione e delle periferie sociali e geografiche".
All’incontro sono intervenuti: Pietro Barbieri, portavoce del Forum nazionale del terzo settore; Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute; Cristiano Gori, docente di Politica sociale all’Università Cattolica di Milano; Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali; Stefano Tassinari, coordinatore Consulta welfare presso il Forum nazionale del terzo settore; Maurizio Bernava, segretario confederale responsabile Politiche di welfare e PA – Cisl; Stefano Cecconi, Area Contrattazione Sociale – Salute – CGIL; Francesco Maria Gennaro, responsabile Politiche Sociali – Servizio Politiche Sociali e Sostenibilità – UIL.
L’incontro "si colloca all'interno della discussione sulla Legge di stabilità su cui, in questi giorni, si giocano i destini di molte persone" - ha detto il portavoce del Forum terzo settore Pietro Barbieri - Ci sono luci ed ombre in questa Legge di stabilità: se da un lato contiene misure innovative, come quella del contrasto alla povertà che diventa strutturale, dall’altro, come per il Fondo sanitario nazionale, i Patronati o le promesse non ancora mantenute per il servizio civile, rimaniamo perplessi perché vediamo il rischio di rendere sempre più complessa la tenuta della coesione sociale”.
fonte: Uisp Cremona
