Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 13.55

LGH-A2A, Andrea Serena da Pianengo (Cremona): ‘C’è chi dice no!’

Il Consigliere della lista Insieme per Pianengo riprende la famosa canzone

| Scritto da Redazione
LGH-A2A, Andrea Serena da Pianengo (Cremona): ‘C’è chi dice no!’

Dopo l’acquisizione da parte di A2A del 51% di LGH e con tutte le resistenze all’operazione via via andate scemando, è passata totalmente inosservata una piccola grande azione di resistenza a logiche di accaparramento dei servizi comunale dal gas, alla luce, ai rifiuti, da parte di colossi finanziari non più soggetti a un concreto controllo dei comuni. Il 18 dicembre, nella seduta consiliare a Pianengo è stato approvato anche col voto dell’opposizione, un documento di delibera elaborato da Associazioni, comitati, partiti ed esperti, presentato dal consigliere Andrea Serena, in cui si chiede «un nuovo assetto di Linea Group Holding basato sulla partecipazione diretta dei Comuni effettuata mediante conferimento delle rispettive società oltre a garantire un reale ed effettivo contenimento dei costi e la ottimizzazione delle risorse impiegate», nonché «di dare mandato alla Giunta di adoperarsi perché i Comuni di Crema, Lodi, Pavia, Cremona e Rovato deliberino gli indirizzi di cui sopra e provvedano affinché venga redatto e sottoposto ai rispettivi Consigli Comunali il progetto di nuovo assetto di LGH basato sulla partecipazione diretta comunale».

La stessa delibera è stata oggetto di ostruzione dal Consiglio Comunale di Crema che, sebbene all’ordine del giorno avesse la questione dell’acquisizione di LGH da parte di A2A, ha deciso di non discutere la mozione con proposta alternativa, quindi totalmente inerente, presentata dai consiglieri Camillo Sartori e Renato Stanghellini di Rifondazione Comunista.

A Sergnano la mozione veniva presentata da Enrico Duranti del Movimento 3.0 il 21 dicembre, venendo da tutti respinta.

Ritenendo l’operazione di acquisizione di LGH da parte di A2A un fatto gravissimo che segnerà le sorti dei nostri servizi per decenni, perché consegnate a un soggetto privato quotato in borsa, legato a logiche poco attente ai territori, agli utenti, ai lavoratori e molto invece ai profitti, risulta quindi ancora più importante il coraggio di quei consiglieri che a Pianengo, comune di circa 2800 abitanti, hanno voluto dare un forte segnale di discontinuità e contrarietà a questa operazione, indicando invece la strada di un controllo totalmente pubblico.

La storia è fatta anche da persone che, pur perdendo delle battaglie, lo fanno con onore, dando dei segni di coraggio e dignità oltre che attenzione per la propria collettività, sapendo che perdere una battaglia non vuol dire perdere la guerra. Questa operazione infatti presenta diversi dubbi di legittimità che i partiti, da Rifondazione Comunista a l’Altra Europa, gli amministratori, le Associazioni e comitati segnaleranno agli opportuni organismi di garanzia.

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