Parole d’ordine: giovani e talento
Quelle che conducono e trascinano il mondo non sono le locomotive, ma le idee – Victor Hugo
L’Italia sembra rialzarsi dopo vari tentativi e cadute al tappeto,lo fa
esaminando,spostando i trend economici puntando tutto sui giovani e le loro convinzioni e la chiave di svolta per innescare il meccanismo della rinascita sta nel riconoscere i talenti.
Di talento si parla quando si acquisiscono le competenze necessarie tramite lo studio, l’esperienza, la passione per il proprio lavoro aderendo a progetti utili uniti all’impegno per la comunità questa è la forza motrice di chi possiede ciò.
La scelta strategica d’investire nei giovani,con la loro voglia di rimettersi
in gioco, dandogli spazio necessario per lo sviluppo del loro potenziale, per esprimere il loro ingegno cercando di far fruttare al meglio i connubi capacità, innovazione ed idee,creatività sarebbe un gran bel trampolino di lancio per far decollare nuovamente l’economia con l’esportazione del made in italy in tutto il mondo.
Il futuro,la crescita e il benessere del nostro paese è oggi più che mai
strettamente legato alle competenze che avranno istituzioni e imprenditoria atte a valorizzare il talento nell’impegno per la nascita di nuove aziende.
Del resto il concetto di classe creativa non è nuovo.
Viene reso noto dalle teorie del sociologo Richard Florida pubblicate nei suoi best seller:L'ascesa della nuova classe creativa, Città e la classe creativa, e The Flight of the Creative Class.
Florida afferma che nelle aree urbane con un incremento di lavoratori tecnologici,artisti,musicisti,gay ed un gruppo descritto come alto bohemien vi è un notevole sviluppo economico.
Questi gruppi che lui definisce come classe creativa favoriscono un dialogo più aperto incidendo sull’ambiente personale e professionale
favorendo l’attrazione di persone colte ,così come delle imprese e dei capitali.
Attraendo e trattenendo talenti di qualità maggiore su progetti come punti
d’aggregazione tipo stadi,centri commerciali ecc .ci sarebbe una rigenerazione di risorse dedite al miglioramento ed alla prosperità della città.
Oltre all’operato d’ istituzioni, governo, pubblica amministrazione
e imprese bisognerebbe ripristinare a tutti i livelli una seria meritocrazia per migliorare le risorse umane,l’uso di valori fondamentali applicati come base per il sociale e il rinnovamento radicale delle classi dirigenti.
C’è da lavorare parecchio sul sistema di un paese che sente il bisogno di riappropriarsi di un obbiettivo concreto,di una direzione comune: pensare al nostro benessere e a quello di chi arriverà tra venti,trent’anni.
Del resto la nostra è la generazione di chi non si rassegna vivendo, nonostante tutto, il difficile periodo della crisi.
“Dimmi che può ancora vincere chi ha il coraggio delle idee…”
Letizia Meuti