Fallito blitz pensioni e IFM, Di Marco (M5s): «Apparecchiata una tavola alla quale non abbiamo voluto sederci»
Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia): «La tavola era stata apparecchiata e imbandita ma, con il rispetto che dobbiamo all’Istituzione e ai cittadini, abbiamo scelto di non sederci.
Il mancato blitz, sottoscritto da tutte le forze politiche sedute in Consiglio regionale ad eccezion fatta del M5s, per reintrodurre l'indennità di fine mandato e il contributo pensionistico, per i consiglieri regionali della Lombardia, è il risultato dello psicodramma consumatosi ieri pomeriggio fra i partiti firmatari.
Non sappiamo se all’origine del ripensamento ci siano stati gli ordini ricevuti dalle segreterie romane - non sarebbe certo una bella prova di autonomia - o il senso di smarrimento dovuto al fatto che la notizia aveva cominciato a circolare. Tuttavia, siamo soddisfatti del fatto che anche le altre forze politiche, soprattutto quelle del fronte progressista, si siano allineate alla nostra posizione.
Il M5s è concorde nel ritenere che vi siano delle discrepanze tra il trattamento riservato in Lombardia ai Consiglieri rispetto a quello di altre Regioni. Riteniamo però che il metodo seguito per affrontare la questione sia totalmente sbagliato. Quello che servirebbe è un intervento legislativo nazionale omogeneo, non il procedere in ordine sparso dei Consigli regionali.
La priorità dei politici dovrebbe essere quella di occuparsi della pensione dei cittadini, sempre più irraggiungibile e povera, piuttosto che della loro. Soprattutto per i gruppi del fronte progressista, se non vogliono che a governare in Lombardia siano FdI, Lega e FI per altri trent’anni. Non potevamo accettare che parte dei soldi destinati a finanziare la misura fossero prelevati dai fondi destinati alle spese di funzionamento dei gruppi consiliari, che servono per analisi tecniche e legali, comunicazione, strumentazioni. In pratica il risultato sarebbe stato quello di dare meno soldi per fare politica al fine di dare più soldi ai politici: inaccettabile, soprattutto in relazione al dilagante astensionismo» così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Nicola Di Marco.
Milano, 10 luglio 2024