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«Sì agli stage per gli studenti, ma basta abusi»

| Scritto da Redazione
«Sì agli stage per gli studenti, ma basta abusi»

La Repubblica degli stagisti al ministro della Scuola, Carrozza: "E' gusto incentivare a svolgere uno stage nel corso di studi, ma approvi subito una nuova normativa sui tirocini curriculari. Bisogna mettere i giovani al riparo dagli abusi"

(Labitalia) - "Al ministro Carrozza dico che certamente è giusto incentivare i giovani a svolgere stage il prima possibile, per affiancare allo studio esperienze pratiche: ma che il suo ministero deve agire il più in fretta possibile per approvare una nuova normativa sui tirocini curriculari, che metta i giovani al riparo dagli abusi e consenta alle università di agire in maniera omogenea come soggetti promotori di stage a favore dei propri studenti". Lo dice a Labitalia Eleonora Voltolina, direttore responsabile de 'La Repubblica degli stagisti'.

"Sono assolutamente d'accordo -afferma- sulla necessità di potenziare le esperienze di tirocinio nella modalità della cosiddetta alternanza scuola- lavoro, che solitamente vengono svolti nelle ultime settimane dell'anno scolastico, intorno a maggio-giugno, o appena dopo la fine della scuola, a giugno-luglio. Si tratta di brevi esperienze 'on the job', solitamente della durata di 2 o 3 settimane, che coinvolgono nella maggior parte dei casi gli allievi del quarto anno, che in media hanno tra i 17 e i 18 anni".

"Si evita - fa notare Eleonora Voltolina - di organizzare questi stage all'ultimo anno perché ci sarebbe una sovrapposizione con gli esami di maturità. Questi stage sono state finora sottoutilizzati dalle scuole, e sopratutto relegati agli istituti tecnici e professionali, come se solo quelle tipologie di alunni avessero bisogno di fare esperienza sul campo. Giustissimo, invece, invertire la rotta e stimolare anche i licei a mandare i propri studenti in tirocinio".

"Lo stage in alternanza scuola-lavoro - sottolinea Voltolina - è dunque uno strumento da potenziare, sensibilizzando gli insegnanti e i presidi ad attivarsi per creare convenzioni con le aziende e gli studi professionali del proprio territorio. Certo, sono progetti che richiedono attenzione e un surplus di impegno organizzativo, vanno preparati i percorsi formativi e bisogna vigilare ancor più attentamente sull'accoglienza che lo stagista riceve dal soggetto ospitante, per scongiurare il rischio che lo studente in trasferta venga percepito come un disturbo al normale tran-tran quotidiano e magari relegato a una scrivania senza fare nulla. Bisogna sviluppare dunque una cultura della formazione che responsabilizzi anche le aziende".

Rispetto invece ai tirocini svolti durante l'università, Eleonora Voltolina ricorda che "abbiamo da mesi lanciato un appello al ministro Carrozza e lo ripetiamo ancora una volta: in questo momento, in Italia, vi è una gravissima vacatio legis su questo argomento. I tirocini extracurriculari sono stati normati di recente dalle Regioni. Ma i curriculari no: i curriculari sono di competenza statale e dunque dovrebbe essere il ministero a delineare una normativa ad hoc. Finché non lo farà, ci troveremo in una situazione gravissima di vuoto normativo, di cui potranno approfittarsi tutti coloro che intendono abusare dello strumento dello stage, magari come accade spessissimo per poter risparmiare sul costo del personale".

Fonte: http://www.rassegna.it/articoli/2013/11/8/106260/si-agli-stage-per-gli-studenti-ma-basta-abusi

2013-11-09

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