La cancelliera tedesca Angela Merkel dice che oggi sarà "sicuramente il giorno decisivo" del Consiglio europeo dove si discute di Recovery Plan e del bilancio pluriennale dell’Ue 2021-27.
Ieri i negoziati sono entrati in una fase di stallo, come ammesso dallo stesso premier italiano Giuseppe Conte il quale ha sottolineato che i paesi cosiddetti frugali, Olanda in testa, mettono in discussione anche i prestiti.
Merkel chiarisce che la due giorni di Bruxelles potrebbe concludersi con un nulla di fatto, cioè con un altro rinvio che per i paesi europei più economicamente colpiti dalla pandemia suonerebbe come l’ennesima presa in giro.
Secondo Merkel: "Le varie questioni, la dimensione del fondo, i meccanismi di governance e lo Stato di diritto, sono state affrontate a dovere. Non posso ancora predire se ci sarà una soluzione. C'è molta buona volontà, ma ci sono anche molte posizioni e aiuterò a cercare una soluzione. Ma è anche possibile che non ci sia alcun risultato oggi".
Più fiducioso il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron: "È ancora possibile trovare un buon compromesso" sul bilancio pluriennale e su Next Generation Eu, nome della proposta di piano di rilancio della Commissione Ue, piano che abbisogna però di fondi per la ripresa subito, più che di belle parole e definizioni accattivanti.
Macron - che ha fatto asse con Conte e gli altri paesi del Sud Europa contro i falchi del rigore del Nord - precisa comunque che l'accordo "non si farà a spese dell'ambizione europea, non per il principio ma perché siamo davanti ad una crisi inedita sul piano sanitario, economico e sociale. I nostri Paesi ne hanno bisogno e ne ha bisogno l’Europa. Bisogna trovare un compromesso nelle prossime ore. Continueremo a batterci".
Le questioni ancora da risolvere, aggiunge il presidente francese, sono relative al rapporto tra Stato di diritto e accesso ai fondi Ue, alla governance dei piani di ripresa dei singoli Stati per accedere alla Recovery and Resilience Facility e alla consistenza di Next Generation Eu.